Rapina al casinò di Campione, sconto di pena in Appello
La condanna delle due menti dell'assalto banditesco è stata ridotta a sei anni di carcere. Nei primi due gradi di giudizio la pena era di 7 anni e 4 mesi
Sconto di pena nel processo d’appello celebrato a Milano per gli ideatori della rapina al Casinò di Campione d’Italia del marzo 2018. Rispetto ai 7 anni e 4 mesi – sentenziati dal gup di Como lo scorso 27 marzo – oggi, i giudici della terza Corte d'Appello hanno condannato le due menti del clamoroso assalto banditesco (bottino 750’000 franchi) a 6 anni di reclusione. I due imputati, sin dal momento del loro arresto – a luglio 2018 – sono sempre rimasti in silenzio. Cosa che hanno fatto anche in Tribunale a Milano. Un silenzio che i più interpretano come ammissione di colpevolezza.
La loro responsabilità, così come emerge dagli atti basati sulla indagine dei carabinieri del Nucleo di Campione, ha retto in tutte le sedi. Soprattutto la posizione del 53enne di Faloppio, mentre più defilata la posizione del complice 56enne. A sostegno dell’accusa – rappresentata dal sostituto procuratore Giuseppe De Benedetto – anche la collaborazione della talpa: un 54enne, ex responsabile dell’area slot e tavoli verdi della casa da gioco, residente a Campione d’Italia, domiciliato a Mendrisio, il primo a essere arrestato e che in sede di udienza preliminare ha patteggiato 2 anni e 4 mesi. Con la formula scelta per arrivare ad avere un significativo sconto di pena le due menti hanno inteso di chiudere l’iter giudiziario. La pena è infatti definitiva. Non è invece chiusa l’inchiesta dei carabinieri del Nucleo di Campione d’Italia, in quanto all’appello continuano a mancare l’autore materiale della rapina e il malloppo. I militari ritengono di aver identificato il rapinatore che dovrebbe abitare in Alto Lago. Si è reso uccel di bosco. Lo aspettano al varco.
