Luganese

Capriasca, convocato Cc straordinario sugli stabili comunali

La seduta – che si terrà lunedì – è stata chiesta e ottenuta dalla maggioranza dei consiglieri, che vogliono la discussione generale sul patrimonio immobiliare

L'ex casa comunale di Sala, con casa Cattaneo al centro della polemica capriaschese
9 novembre 2019
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Quale futuro per gli stabili comunali di Capriasca? Ruoterà attorno a quest’interrogativo la discussione generale – sesto punto all’ordine del giorno – prevista per il Consiglio comunale in agenda lunedì sera nell’aula magna della scuola Elementare di secondo ciclo di Tesserete. Si tratta di una seduta straordinaria, che il Municipio ha convocato in seguito a una richiesta sottoscritta da diciotto consiglieri comunali provenienti dai diversi partiti politici. Un’istanza alla quale l’esecutivo ha dovuto dar seguito, in quanto si tratta della maggioranza dei richiedenti: diciotto appunto, su trentacinque.

«Capriasca ha un patrimonio storico e culturale così grande e così ben custodito che una riflessione seria s’impone» valuta la consigliera comunale ecologista Carla Borla. Il tema per altro è d’attualità anche a Lugano, altro comune reduce da importanti aggregazioni negli anni scorsi. Nel 1976 Campestro si unì a Tesserete, nel 2001 quest’ultimo diventò il centro amministrativo di Capriasca con Cagiallo, Lopagno, Roveredo, Sala e Vaglio, mentre nel 2008 si aggiunsero anche Bidogno, Corticiasca e Lugaggia. «In seguito alle fusioni, numerosi edifici di proprietà degli ex Comuni non hanno più avuto una funzione amministrativa. Altri beni comunali furono acquisiti grazie a contratti di compravendita (ad esempio casa Battaglini a Cagiallo, ndr) o grazie a donazioni da parte di privati (casa Chiattone in Contra o casa Cattaneo a Lugaggia, ndr).

«La scuola è stata centralizzata e quindi c’è, almeno in linea teorica, la dismissione di alcuni edifici – osserva il capodicastero Edilizia pubblica Michele Lepori –. Il Municipio ha presentato le proprie idee riguardo al patrimonio immobiliare del Comune, e i gruppi hanno preso posizione. Avremmo dovuto presentare le nostre conclusioni, ma è stata chiesta la discussione generale».

Il nodo gordiano è casa Cattaneo

«Riteniamo che sia necessario ricercare una visione del futuro di Capriasca che assicuri il senso di appartenenza alla nuova realtà comunale, che dia forza istituzionale e occasione di esercizio democratico agli attuali cittadini e a coloro che si stabiliranno nel comune, che favorisca infine la reciproca conoscenza fra diverse culture. La memoria storica costituisce la base sulla quale costruire queste virtù civiche», sottolinea Borla. «È un tema che merita le dovute valutazioni» concorda il sindaco Andrea Pellegrinelli, aggiungendo: Laddove era possibile il Municipio ha già fatto una serie di cose». Ad esempio, è stata approvata la vendita – manca solo la firma per la transazione finale – dell’ex casa comunale di Lopagno al Patriziato. Quella di Roveredo è stata data all’Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla, a Lugaggia c’è la polizia, Cagiallo, Bidogno e Vaglio sono sedi scolastiche, Campestro è sede di due Patriziati e dell’assemblea di quartiere, mentre casa Battaglini è gestita da un’associazione a nome del Comune. «Non sono molti gli stabili inutilizzati – osserva il sindaco –, tuttavia ci sono opinioni divergenti riguardo al destino di alcuni stabili. In particolare, casa Cattaneo è il nodo gordiano. Noi non vedevamo un futuro a scopo pubblico. L’omonima associazione costituitasi ha invece presentato un progetto per insediare attività artigianali, ma ci vorrebbero un paio di milioni per ristrutturarla. C’è una mozione pendente sul tema comunque».

Due sono le mozioni che saranno invece discusse lunedì. Entrambe riguardanti l’ex casa comunale di Sala: una a firma di Carla Borla e l’altra dei consiglieri Marco Quadri (Ps) e Manuel Borla (Plr). «Propongono di dare dignità e contenuti di utilità pubblica a questo edificio, inaugurato nel 1906 e censito come monumento col grado di tutela A dall’inventario Isos» evidenzia la consigliera. La richiesta è quella di farne una casa delle associazioni e della memoria. «Destinare l’edificio a scopi pubblici era già nelle intenzioni del Municipio» chiarisce comunque Pellegrinelli. La discussione lunedì sera si preannuncia in ogni caso interessante.

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