Luganese

Condanna del maestro: 'Il Comune ora faccia un gesto'

La sindaca di Collina d'Oro Sabrina Romelli Riva a 'laRegione': 'Licenziamento? Decideremo in Municipio lunedì'

14 ottobre 2019
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È una sentenza di condanna e arriva a quasi cinque anni da quel 26 ottobre 2014 quando il maestro di scuola elementare di Montagnola, già sindaco e primo cittadino del comune che sarebbe poi diventato Collina d’Oro, Mauro Brocchi, viene denunciato per maltrattamenti nei confronti di alcuni piccoli alunni. Oggi, dopo tredici giorni di camera di consiglio, il pretore Siro Quadri, nel giustificare la sentenza, lo ha giudicato colpevole di violazione del dovere d’assistenza ed educazione, in particolare per i suoi metodi poco ‘ortodossi’ di insegnamento accompagnati da maltrattamenti e da comportamenti poco consoni a un’aula scolastica. Una sentenza che «non è stata facile – ha rimarcato il giudice – in quanto prima svizzera per un reato di questo tipo a livello scolastico». Mancando una giurisprudenza, la Pretura penale ha dunque dovuto confrontarsi con il Foglio federale e con il diritto europeo, in particolare con il codice penale tedesco, francese e italiano. «Si parla di abuso di mezzi di correzione e di disciplina in danno di una persona posta sotto un’autorità per ragioni di educazione, istituzione, cura, vigilanza o custodia. Non serve che il minore patisca un danno – è quanto è stato riportato dalla legge vigente – basta che il comportamento adottato sia suscettibile da creare un pregiudizio a qualcuno, il reato cioè della messa in pericolo compromettendo lo sviluppo del minore». Il pretore ha tenuto conto anche della lunga durata del comportamento e del fare ripetuto. Ritenuto ‘provato’, quindi, in toto il decreto di accusa (giusto una riduzione nelle aliquote da 90 a 60 per 190 franchi l’una, sospese per un periodo di prova di 2 anni) e una multa di 2mila franchi che, in caso di mancato pagamento, sarà tramutata in una pena detentiva di 20 giorni. Il pretore ha peraltro tenuto conto della perizia, giudicata non ricusabile, come aveva chiesto la difesa, in quanto «anche se il perito non ha letto l’incarto, affidandolo per motivi di metodo di lavoro a due suoi assistenti, ha dimostrato di conoscerlo, confermando un metodo di insegnamento su cui ha pesato uno squilibrio dei fattori di protezione e il rischio concreto di compromettere lo sviluppo psichico dei bambini». Ci sarà ora un licenziamento, dopo la decisione di trasferire Brocchi all’archivio comunale? «Sono contenta – ci ha dichiarato a caldo la sindaca di Collina d’Oro Sabrina Romelli Riva – che si è arrivati finalmente a una decisione. Discuteremo come procedere nella riunione di Municipio di lunedì prossimo». E stand-by per ora anche da parte della difesa per un eventuale ricorso.

Le famiglie: 'Dal Comune arrivi un gesto'

Le lacrime e la sofferenza di una mamma che ha fin dal principio seguito il procedimento penale contro l’ex docente si tramutano, a sentenza pronunciata, in un pianto liberatorio: «La giustizia ha dato una lezione a tutti i ragazzi che hanno subito violenze psicologiche in tutti questi anni. Noi ci abbiamo sempre creduto e come genitori siamo andati avanti per il bene dei nostri figli e di tutti quelli che hanno sofferto. Per noi, dopo cinque anni, è una grande soddisfazione». Lancia un messaggio all’attuale politica un papà: «Sarebbe bello che adesso che sappiamo che alcuni ‘figli’ del Comune di Collina d’Oro hanno sofferto, il Municipio faccia finalmente un gesto, dopo anni di ritardo, di riconoscimento e di solidarietà con questi giovani e le loro famiglie. Un passo anche per colmare quelle crepe che si sono create nella popolazione su questo caso, dove vi sono state vere e proprie fazioni. Sarebbe un’occasione d’oro per l’Esecutivo per dimostrare una vera leadership». Accanto a lui un altro genitore: «La giustizia abbia fatto il suo corso. Per il tempo che ci abbiamo impiegato è stato laborioso ma quando si crede in un’azione tanto importante non bisogna mai mollare ma portarla fino in fondo».

 

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