Luganese

Quel missile da guerra del perfetto 'signor X'

La ricostruzione di società e residenza del ticinese arrestato dall'Antiterrorismo nell'inchiesta che ha portato alla luce un arsenale diretto agli ambienti oltranzisti.

16 luglio 2019
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Per chi lo conosceva, nell’ambito lavorativo, un professionista serio, tanto da concedergli a Melide una casella postale per la sua società e a Bissone residenza, entrambe probabilmente di semplice facciata. Per la Sezione antiterrorismo di Torino un commerciante senza scrupoli di un missile aria-aria Matra in utilizzo alle forze armate del Qatar. Il protagonista della notizia rimbalzata ieri nel primo pomeriggio su tutti i portali di informazione, 42 anni, seppur ticinese in Ticino non era dunque ‘nessuno’, nel mondo un interlocutore, attendibile evidentemente, “di alcuni combattenti italiani con ideologie oltranziste evidenziatisi in passato – come reso noto dalla Digos in un puntuale comunicato stampa a seguito dell’arresto – per aver preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass”.

Il quarantenne è stato fermato, e poi posto agli arresti domiciliari in Italia, insieme a un 51enne italiano, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica e diretta dalla Polizia di prevenzione piemontese. Diverse le perquisizioni avvenute fra le province di Varese, Pavia, Novara e Forlì che hanno fatto scattare le manette ai polsi di un sessantenne italiano, il ‘pesce grosso’, accusato di detenzione, nella propria abitazione di Gallarate (Varese), di un ingente quantitativo di armi da guerra (tra cui fucili di assalto e mitra) e di armi comuni da sparo di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense (cfr. il lungo elenco del sequestro nel riquadrato nella pagina a destra). L’uomo, ex funzionario doganale, figura fra i fondatori, nel 1998, dell’ex Movimento di azione confederata, che promuoveva la libera vendita delle armi, e candidato alle Elezioni del Senato italiano nel 2001 nelle fila di Forza Nuova.

Intercettazioni telefoniche e telematiche e foto del missile tramite WhatsApp

L’attività di Polizia giudiziaria che ha portato ‘al fresco’ il ticinese ha preso avvio circa un anno fa con l’attivazione di intercettazioni telefoniche e telematiche. Diversi i contatti venuti alla luce fra i miliziani e l’effettivo rivenditore (il 60enne) del missile, le cui foto al momento della compravendita venivano inviate anche tramite WhatsApp.

Quartier generale dei contatti per l’acquisto del missile un grande deposito nei pressi dell’aeroporto di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, gestito proprio dal ticinese e dal compare. Qui la Polizia di Stato di Torino ha rinvenuto un involucro cilindrico lungo circa 4 metri contenente il Matra di fabbricazione francese. Un rinvenimento altamente pericoloso che ha costretto gli inquirenti a mettere in sicurezza l’area e a chiamare in causa l’Esercito italiano. Un missile aria-aria lungo 3,54 metri che è risultato sì privo di carica esplosiva ma, secondo quanto reso noto dalla Digos, “riarmabile da persone specializzate nel settore”.
I due titolari dell’hangar sono dunque stati fermati mentre si trovavano in un albergo adiacente lo scalo aereo di Forlì. Il deposito, che conteneva numerosissimo materiale militare, fra cui due contenitori lanciarazzi, è stato immediatamente sequestrato così da provvedere a una più approfondita analisi delle strumentazioni rinvenute. Indagini che sarebbero ancora in corso e che potrebbero portare a nuove sorprese. L’operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura di Torino, infatti, ha interessato forze dell’ordine di Forlì, Novara, Busto Arsizio e Pavia nonché le locali Digos delle Questure che sono state guidate dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione nella particolare sezione antiterrorismo.

Il valzer delle società ‘fantasma’ da Chiasso a Melide passando per Bissone

In Ticino il 42enne aveva, parrebbe, solo un pied-à-terre costruito tramite i propri contatti nel mondo dell’aeronautica. A Melide, per esempio, la sua Swiss Global Aerospace Sa (già Tremon Holding Sa con sede a Chiasso, con tappa anche nel Comune di Bissone), seppur nel Registro di commercio risulti con sede in via Pocobelli 15, non figura né su insegne né nei locali sui diversi piani dello stabile: «Avevo concesso il mio fermo posta a colui che risultava l’amministratore delegato [l’arrestato ticinese, ndr] per una sua precisa richiesta – ha confermato a ‘laRegione’ il dottor Jean-Oscar Meile, il cui studio di medicina interna figura insieme a una società dedita al trasporto di salme sulle targhe all’entrata della casa –. Non lo conoscevo molto bene. Mi era stato presentato nell’ambito della mia attività aeronautica. Mi aveva semplicemente chiesto se potevo dargli sede per la posta tramite la mia società e nel mio studio. Glielo ho fatto come favore... Io non c’entro con questa sua società, lo sapevo coinvolto nell’ambito della manutenzione di aeroplani e titolare di diverse società del settore».

E per quanto riguarda la residenza di Bissone del ticinese ora agli arresti? «Aveva in affitto una nostra casa ma recentemente avevamo rescisso il contratto in quanto abbiamo deciso di trasformarla in abitazione di vacanze – ci ha svelato anche questo ‘particolare’ il medico –. Certo l’affittava, ma non era spesso lì... Posso senz’altro dire di essere molto sorpreso del suo arresto».

MELIDE
Alla ricerca della società che non c’è

«Non ci risulta iscritta a Melide nessuna società denominata Swiss Global Aerospace Sa». Il sindaco Angelo Geninazzi non ha dubbi, quella società, almeno su carta intestata del Comune, non esiste: «Nessuno si è annunciato ai nostri sportelli, noi non abbiamo proprio nulla e per questo non so proprio cosa dirle». Come a dire... la società che non c’è.
In via Giulio Pocobelli 15, sulla facciata dell’edificio, dirimpetto la strada cantonale, nessuna targa o insegna fa riferimento alla società di cui il ticinese di 42 anni, arrestato per detenzione e messa in commercio di un missile aria-aria, è amministratore unico. La spiegazione, come è possibile leggere nell’articolo sopra, ce l’ha portata il medico titolare dello studio al primo piano. Una società, quella del quarantenne, che si occuperebbe, almeno per il Registro di commercio, di compravendita, noleggio, gestione, consulenza e intermediazione di beni e servizi, pezzi di ricambio, nel settore aereo meccanico, nonché di riparazione e di restauro di aeromobili, alianti o di qualsiasi veicolo a motore.
Obiettivi del ticinese, e non solo metaforicamente parlando, erano invece – secondo gli inquirenti italiani – ben altri: la vendita a miliziani, per il tramite di un ex funzionario doganale, anch’esso arrestato, di un Matra R530, quello che è considerato il primo missile aria-aria a medio raggio europeo.

BISSONE
Con precedenti penali ma ‘residente’

Bocche cucite a Bissone, Comune che risulta essere l’ultimo domicilio ticinese del 42enne, con cittadinanza svizzera, arrestato nell’ampia indagine portata avanti dalla Sezione antiterrorismo della Questura di Torino. Sollecitati da ‘laRegione’, né il sindaco, Andrea Incerti, né il segretario comunale hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla residenza di colui indicato, insieme a una seconda persona (un 51enne italiano), come il ‘possessore’, nell’hangar perquisito nei pressi dell’aeroporto di Rivanazzano Terme, in provincia di Pavia, del missile aria-aria utilizzato dalle forze armate del Qatar. Anche qui però una spiegazione al domicilio ticinese la troviamo contattando lo stesso medico internista con studio a Melide e domicilio anch’esso a Bissone [cfr. articolo sopra]. Com’è possibile, ci chiediamo però a questo punto, che i precedenti penali – indicati dagli inquirenti italiani – non siano venuti a galla? Quali controlli o verifiche sono mancati? Si era mai recato agli sportelli dell’Amministrazione comunale di Bissone il 42enne anche solo per le informazioni di rito che comportano la richiesta della residenza? A Bissone nessuno sembra conoscerlo, in molti in paese – da noi contattati – si sono detti basiti in quanto quel nome non figura né in associazioni locali né in altri ambiti legati al villaggio lacustre: un perfetto signor X, sotto tutti gli aspetti. C.F.

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