Luganese

Calcio in 'rosa', l'exploit Football Femminile Lugano

Sognando la Champions. Il 21 giugno i sorteggi per le gare in programma ad agosto

(Fotoservizio Ti Press)
14 giugno 2019
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Ci sono tre date che il Football Femminile Lugano ha ben appuntato nella propria agenda: 7, 10 e 13 agosto, quando la formazione, classificatasi al secondo posto della Seria A svizzera, parteciperà al turno preliminare per accedere alla Champions League. Allenata da Stefania Maffioli la squadra al completo, accompagnata dai rappresentanti della società e da tutto il team (dai preparatori ai fisioterapisti), ha incontrato il sindaco di Lugano, Marco Borradori, portatore di un invito a luglio in Municipio.
«Fino a quattro-cinque anni fa eravamo in serie B, per questo la nostra è stata una costruzione lenta e costante – ci spiega i contorni del successo il vicepresidente Marco Castejon –, un percorso di grandi sacrifici e di grande lavoro da parte di tutti». Del resto l’equazione donna e calcio ha sempre sollevato sorrisini e battute fin troppo facili. È davvero incolmabile il divario con il professionismo maschile? «Non dimentichiamo – fa un passo indietro nella storia della condizione femminile il vicepresidente – che il voto in Ticino è di cinquant’anni fa e, a livello globale, solo negli ultimi dieci anni le donne hanno cominciato ad avere una certa rilevanza e posizioni importanti. Personalmente penso che siate molto, per certi aspetti, più avanti e veloci di noi. Tutti noi, fin da ragazzini, giocavamo a pallone e quando arrivava una bambina le prese in giro non si lesinavano. La nostra squadra è invece la dimostrazione che con costanza, voglia e ‘fame’ si possono raggiungere ottimi traguardi».
Se tecnica, modo di stare in campo, agonismo sono differenti, il calcio femminile – lo dicono gli esperti – ha comunque un ampio margine di miglioramento. Per questo è necessario che vi sia una maggiore attenzione delle associazioni sportive locali, così da contenere l’apporto di atlete straniere: «Le ragazze straniere permettono, con la loro differente esperienza, di avere... un passo in più – rimarca Castejon –. Disporre soprattutto di calciatrici americane, che sono più avanti che le colleghe europee, tanto che negli Stati Uniti il calcio femminile nasce quasi prima del calcio maschile, è una grande occasione per Lugano e il Ticino. E qui dobbiamo ringraziare il nostro presidente, Emanuele Gaiarin, che tramite la Pass Academy ha intuito questa potenzialità. Noi non possiamo che dire alle bambine di venire a giocare a pallone dove c’è da imparare, da crescere, c’è da non sentirsi inferiori ai maschi, anzi con la possibilità di batterli».
Tecnica e lavoro, ma altra variabile è anche l’aspetto economico e la necessità che enti pubblici e privati sostengano poi il tutto: «L’aspetto finanziario di una società, non solo per il calcio ma per ogni altro sport, è fondamentale – non nasconde il problema il vicepresidente –, tanto che prima bisogna guardare ai numeri e poi pensare al risultato sportivo, anche se poi il risultato sportivo determina i numeri e di conseguenza l’attrattiva, il mercato e gli sponsor. La Città di Lugano sicuramente potrebbe fare molto di più perché ritengo che Lugano abbia oggi una potenziale visione legata al mondo dello sport come al mondo dell’arte. Una Lugano, Monte Carlo della Svizzera, capace di cavalcare questi eventi, ciò potrebbe essere un’ottima occasione di rilancio cittadino. Quello che, invece, potrebbero fare i privati è credere di più nell’investimento su realtà quale lo siamo noi con visibilità non solo in Ticino ma anche all’estero».

Dalla tecnica alla mente

A tenere d’occhio il programma di avvicinamento ai preliminari c’è il direttore sportivo Renato Belotti: «Ci si prepara iniziando prima gli allenamenti estivi! Quando conosceremo le squadre che affronteremo le studieremo tramite canali quali Youtube o Google e ricevere così le maggiori informazioni possibili. Per quanto ci riaguarda, oltre alla tattica un aspetto sempre più importante è quello mentale, per questo le ragazze sono affiancate da una mental coach, Francesca, in grado di dar loro la necessaria impronta motivazionale, fondamentale in questo tipo di appuntamenti. Il confronto con il calcio maschile? Chiaro che certe disposizioni tattiche si prendono anche dai grandi allenatori del calcio maschile, il tiki-taka del Barcellona, per portare un esempio, anche se adesso si va più verso un calcio più aggressivo, nel senso buono della parola, il pressare, palloni lunghi, ritmo alto. Quello che abbiamo fatto noi in queste ultime due stagioni è l’analisi video delle nostre avversarie e delle cose buone, e meno buone, fatte a nostra volta».

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