Luganese

Lugano, spacciati 3 kg di eroina in 3 mesi: prime condanne

Condannati a pene parzialmente sospesi i primi due coinvolti in una maxi inchiesta che ha invaso di eroina il Luganese l'estate scorsa

Foto Ti-Press
23 maggio 2019
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Prime due condanne ieri alle Assise criminali di Lugano nell’ambito di un’importante inchiesta per droga condotta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni. Le indagini hanno condotto a una dozzina di arresti e a oltre trenta denunce. I contorni della vicenda danno l’idea di quanto negli ultimi anni sia tornato prepotentemente d’attualità il problema del consumo di eroina in Ticino. Nell’arco di pochi mesi, durante l’estate del 2018, sono stati infatti smerciati sul mercato luganese fra i tre e i quattro chili del pericoloso stupefacente. Numeri impressionanti, che hanno coinvolto un importante giro di consumatori locali. A muovere le fila, due spacciatori in arresto anche loro ma ancora in attesa di giudizio.
Hanno invece avuto un ruolo minore i due – uno svizzero 42enne e un italiano residente a Lugano 32enne – condannati ieri, rispettivamente a sedici e venti mesi parzialmente sospesi. Per entrambi la pena da espiare è stata fissata in nove mesi, già trascorsi in carcere. Il loro ruolo – come quello di altri indagati che compariranno in aula – consisteva nell’ospitare i due spacciatori principali a casa propria, in cambio dell’eroina dalla quale erano dipendenti. I due indagati principali, provenienti dall’Albania, cambiavano così base frequentemente per far perdere le proprie tracce. Vista la grossa quantità di droga spacciata in poco tempo, vendendola a 200 franchi per cinque grammi, sono inoltre riusciti a guadagnare un notevole profitto.
Rispetto alle richieste formulate dalla pp – rispettivamente ventotto e ventisei mesi –, la Corte presieduta da Amos Pagnamenta ha inflitto delle pene notevolmente ridotte. Questo perché si tratta di casi al limite fra correità (come espresso da una recente sentenza del Tribunale federale) e complicità (come invece stabilito in altri procedimenti). In questo caso, la Corte ha seguito l’indicazione data dalla pp, concordando sul reato di correità: l’aver detenuto in casa propria quantità così importanti di eroina (1,4 e 0,8 chili, rispettivamente) è infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. «È una sentenza importante, che mi auguro possa fungere da monito per i tossicodipendenti, a non ospitare questi personaggi», l’auspicio di Tuoni.

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