Lugano, verso ospedali senza fumo

Nelle ultime settimane all’entrata principale dell’ospedale Civico non si forma più il capannello di fumatori che un tempo sostavano presso la porta girevole. Di più: arrivando dall’autosilo, è segnalato il limite oltre il quale non è più consentito fumare. Queste disposizioni, molto visibili e applicate anche all’ospedale Italiano, sono accompagnate da altre misure terapeutiche descritte in un protocollo operativo e destinate a sensibilizzare i pazienti fumatori sui benefici derivanti dalla cessazione dell’uso del tabacco e dei suoi prodotti.

Questi primi passi verso un Civico e un Italiano senza fumo, hanno consentito di ottenere la certificazione della Global Network for Tobacco Free Healthcare Services, l’organismo internazionale indipendente attivo nella sensibilizzazione sul consumo di tabacco e dei suoi prodotti all’interno delle strutture sanitarie. Sono i due primi nosocomi ticinesi ad averla ottenuta. Il progetto al Civico è stato avviato due anni fa, ha detto stamattina in conferenza stampa il direttore Luca Jelmoni che ha spiegato come l’intento non sia quello di spaventare o punire i fumatori. Si privilegia piuttosto un approccio costruttivo legato ai benefici immediati e prolungati di una disassuefazione dall’uso del tabacco e al rafforzamento della motivazione del paziente. Il tutto è integrato dall’offerta di un sostegno farmacologico sostitutivo alla degenza e, se desiderato, dalla continuazione della presa in carico di tipo ambulatoriale.

Con il progetto, l’Ospedale regionale di Lugano aderisce al programma svizzero ed internazionale che considera in modo critico il consumo di tabacco e dei suoi derivati all’interno delle strutture sanitarie. Stamane, Susann Koalick, presidente della Global Network for Tobacco Free Healthcare Services svizzera e vice-presidente del gremio internazionale ha consegnato il certificato di bronzo. Certificato che attesta l’impegno svolto per la riduzione dei danni alla salute, la diminuzione del consumo di tabacco fra personale e pazienti, l’offerta di consulenza e trattamenti, la ristrutturazione ambientale e l’allestmento di un regolamento interno.