Luganese

La Agno-Bioggio 'giusta'

La circonvallazione ha infine trovato... la sua strada, ma servono ben 216 milioni di franchi

27 febbraio 2019
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Litri di inchiostro sono finiti in un quarto di secolo sulle mappe del Basso Vedeggio. Varianti su varianti, raccordi, gallerie, per trovare un percorso alla futura circonvallazione Agno-Bioggio. Tutto inutile per un progetto avversato da veti incrociati, e che alla fine lasciava perplesso lo stesso Cantone. Infine: la soluzione, che fa l’unanimità tra i Comuni interessati, Agno, Bioggio e Muzzano in primis, ma anche presso l’aeroporto che viene attraversato dalla nuova strada, e lo stesso Dipartimento del territorio. Resta da capire cosa ne penserà il Gran Consiglio, chiamato a votare un credito suppletivo. La spesa prevista passa infatti dai 133 milioni di franchi del 2011, investimento che venne approvato dal Gran Consiglio, a 216,7 milioni di franchi Questo è dovuto al rincaro, al rispetto di nuove normative ma anche a soluzioni più sofisticate per l’attraversamento delle zone sensibili sul piano ambientale.

Vediamo allora questo nuovo progetto. Mentre la vecchia variante prevedeva un passaggio prima per i Molini di Bioggio (e Muzzano) e poi un secondo scavalcamento del fiume Vedeggio per il ritorno ad Agno, il percorso infine scelto corre dritto lungo la riva destra del Vedeggio. Passa insomma sui prati a lato della pista d’atterraggio, vicino all’argine. Superato l’aeroporto, ad Agno si tuffa in galleria da cui praticamente sbuca solo a Magliaso. Viene così salvaguardata la pregiata zona a lago di Agno, e la parte centrale dello stesso paese. Elemento nuovo, la galleria del Vallone, tra Agno e Magliaso: un costo aggiuntivo di 20 milioni. Il possibile conflitto con le normative di sicurezza dell’aeroporto riguardanti le luci, la ‘sfanalate’ delle vetture che potrebbero disturbare i piloti in atterraggio, è risolto con una copertura lamellare. A margine della stessa, ecco un piccolo ‘parco del Vedeggio’.

Percorso virtuoso

«Crediamo di aver trovato una soluzione che alla fine mette d’accordo tutti, rispettando il territorio e le persone che ci abitano» dice il presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali, titolare del Dipartimento del territorio, che ieri ad Agno ha incontrato le autorità interessate. «Sono convinto che abbiamo preso una strada virtuosa». Diego Rodoni, capo Area operativa del Sottoceneri: «Con questo percorso consumiamo il 66% di territorio in meno. Il 40% della circonvallazione sarà interrata, praticamente fino alla strada cantonale Vallone-Magliaso, e sarà lunga 300 metri in meno, cioè che secondo i nostri calcoli significa 1 milione di chilometri in meno percorsi dalle vetture ogni anno». Le schermature previste all’altezza della pista di atterraggio, inoltre, dovrebbero permettere un migliore inserimento nel paesaggio di questa nuova strada.

Resta un conto piuttosto salato. Chi paga? Oltre al Cantone, si intende. Ancora Claudio Zali: «Certezze granitiche non ce ne sono», ma il consigliere di Stato si aspetta che questo consenso dei Comuni si traduca in un appoggio anche finanziario. «Mi auguro che questa condivisione arrivi anche sui tavoli della Commissione regionale dei trasporti del Luganese» fa eco l’ex presidente Ersl Giovanni Bruschetti. Dal canto suo il sindaco di Lugano, Marco Borradori, anticipa che la città potrà partecipare all’investimento con un milione di franchi annui. Insomma il sostegno anche ‘tangibile’ sembra esserci: se tutto andrà come sperato, i lavori di costruzione potrebbero iniziare nel 2022.

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