Luganese

Casinò di Campione, una decina i crediti privilegiati

Dall'udienza odierna in tribunale a Como emerge che la quasi totalità dei creditori (212) della casa da gioco rischia di non vedere un euro.

Ti-Press
28 gennaio 2019
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Sintesi di una udienza il cui contenuto appariva scontato: la quasi totalità dei creditori del Casinò di Campione d'Italia rischia di non vedere neppure un euro. L'udienza è quella che si è tenuta nella tarda mattinata di oggi in Tribunale di Como, davanti al giudice delegato Alessandro Petronzi, chiamato a valutare le 212 richieste dei creditori (fra loro una dozzina di ticinesi, compresi i pompieri di Melide) che si sono insinuati nella massa passiva della casa da gioco, chiusa dallo scorso 27 luglio.

Il giudice Alessandro Petronzi ha in sostanza fatta propria la proposta di stato passivo dei curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla, un plico di 43 pagine con molte storie ed altrettante sorprese. Non sono mancati i ricorsi e le contestazioni, che non sembrano avere spazi per essere accolti. Su 212 creditori solo una decina sono quelli ammessi al privilegio che garantisce la possibilità di avere la somma pretesa. In quale misura però non è ancora possibile definire, in quanto la curatela dovrebbe avere a disposizione una somma attorno agli 8 milioni di euro.

Fra gli ammessi al privilegio ci sono innanzitutto gli stessi curatori fallimentari, poi i dipendenti, quindi il fisco. E pochi altri. Fra loro c'è l'ex amministratore unico Carlo Pagan, che vanta un credito di quasi 200 mila euro, i pompieri di Melide, alcuni negozianti dell'enclave e i giocatori abituali che, per non portare soldi avanti e indietro dalla dogana, avevano lasciato somme sino a 150 mila euro nelle casse del Casinò.

Fra chi rischia di non vedere un solo euro, in quanto considerati creditori chirografari, ci sono il Comune e la Banca Popolare di Sondrio, che vantano crediti per quasi 60 milioni di euro. Poco più di 20 milioni di euro il Comune, a seguito della richiesta avanzata dal commissario straordinario Angela Pagano, e oltre 36 milioni di euro la Banca Popolare di Sondrio.

Il giudice delegato Alessandro Petronzi ha fissato una nuova udienza per il 1° aprile, per consentire ad altri creditori di farsi avanti. Fra questi, ci sono gli ex dipendenti e nuovamente il Comune, in questa occasione con il commissario prefettizio Giorgio Zanzi, che dopo una prima richiesta per 54 milioni di euro si appresta a formularne un'altra per 18 milioni di euro. A conti fanti i debiti del Casinò sono destinati ad arrivare a 200 milioni di euro che nessuno sarà mai in grado di onorare. La richiesta dell'ex prefetto di Varese è un atto dovuto, per non incorrere nel reato di omissione d'atti d'ufficio.

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