Luganese

La nuova vita del rifugio per trovatelli di Melano

Fra gatti, conigli e topolini del deserto la volontà di rilanciare Casa Margherita con l'aiuto prezioso di popolazione e volontari.

22 gennaio 2019
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Gli ultimi a trovare una nuova famiglia sono stati un tigrotto rosso e un gattino bianco e nero: «Molto affettuosi», ci sorride Liselotte Pasta, da vent’anni fra i volontari di Casa Margherita, costituita nel 1976, e oggi presidente della Protezione degli animali ‘Trovatelli’ del Ceresio e Mendrisiotto, intenzionata a dare nuova vita al rifugio, negli ultimi anni condizionato da problemi economici e di trascuratezza.

Dallo scorso autunno, il nuovo comitato ha così preso in mano la situazione lanciando recentemente un appello di sostegno a tutta la popolazione: «Ammetto che ci aspettavamo qualche reazione in più... – ci invita ad entrare nei locali di quella che è stata in passato una prestigiosa residenza di Melano –. Sono rimasta anche po’ delusa... Possibile che non ci sia qualcuno che abbia un paio di ore a disposizione?». Del resto Casa Margherita ha bisogno di assistenza continua: «Come ne ha necessità una fattoria – rimarca la responsabile –, bisogna dar da mangiare agli animali, pulire, non si può mai chiudere. Io comunque ci spero tanto nel trovare disponibilità di volontari e sostegno economico. Anche se vi sono sere che frugando nelle carte, guardando alla montagna di debiti maturati negli ultimi anni, mi dico ‘non ce la faremo mai’. Ma è un attimo, poi mi tiro su e mi riprometto ‘dai dai’ e riparto, anche se la situazione resta, per ora, abbastanza dura. Da quando sono arrivata qui finisco per tralasciare anche i lavori di casa mia...». Nel corso della nostra visita c’è però un sentimento di attesa: «Aspettiamo la visita di un uomo – ci fa sapere Liselotte –; siamo contente quando accade perché questo è un lavoro anche di forza e fatica, il giardino è grande e abbiamo bisogno anche in casa».

Gatti, conigli e degu

Gli ospiti sono numerosi: ottanta gatti, una decina di conigli, un cincillà e dei degu, dei simpatici topolini del deserto. Da qualche giorno poi vive a Melano anche un pappagalletto trovato a Chiasso. Casa Margherita non vuol però essere una pensione ‘permanente’, vi è diversamente la volontà di trovare ai trovatelli dei padroni: «Prima di Natale abbiamo piazzato diversi gatti adulti – si rincuora la presidente affiancata dalla storica collaboratrice, Susanna –, una famiglia per sua scelta ha preso addirittura un gatto malato. Certo i cuccioli sono più richiesti ma per ora non ne abbiamo, i nostri gatti hanno dall’anno di età in su». Animali abbandonati perlopiù, anche se qualcuno è nato a Casa Margherita: «Dico sempre di venire diverse volte per scegliere il proprio micio, è importante questo approccio – rimarca Liselotte Pasta –. Noi li vorremmo poter far adottare tutti, ma l’adulto ha meno chance dei più giovani e poi ciascuno, come noi uomini, ha il proprio carattere...».

Il rifugio in questo momento vive una situazione di particolare tranquillità, ma non è stato sempre così: «Vivendo un momento di cambiamenti, per fortuna registriamo meno animali. In passato avevamo tanti cani, i box erano pieni, senza contare le 35 tartarughe d’acqua che successivamente, in collaborazione con il veterinario cantonale, abbiamo portato in Svizzera interna dove vi è un rifugio appositamente dedicato a loro. La tartarughina come i pesci rossi o i canarini vengono acquistati dalle famiglie con scarsa conoscenza dell’animale. Peraltro quando ti permetti di dire qualcosa c’è chi si offende pensando a una critica gratuita, ma l’animale, va sempre ricordato, è anche un impegno e un costo. Prima di comprare un cane, per esempio, è fondamentale valutare bene tempo e spazio a disposizione».

Diversi sono i progetti all’orizzonte: «È nostra intenzione fare anche da pensione agli animali per chi va in vacanza, ma con un passo alla volta. Da fare c’è tantissimo, molti i lavori per rinnovare, e in primis vi sono sempre gli animali» punta ai protagonisti Liselotte.

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