Luganese

Potenziamento dell'A2, lo svincolo da Bissone a Melano

Lo prevede la variante 4 del progetto che dovrebbe portare a sei le corsie fra Lugano e Mendrisio. Critico il Cc di Melano. Zali: 'Nulla di definitivo'.

Ti-Press
16 gennaio 2019
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“Un peggioramento rispetto alla situazione attuale”. È decisamente critico il Consiglio comunale di Melano nei confronti del potenziamento dell’A2. A dicembre il legislativo ha approvato infatti a larga maggioranza una risoluzione che evidenzia forti perplessità – seppur dai toni costruttivi – nei confronti del progetto che attualmente avrebbe i maggiori consensi: la cosiddetta variante 4. L’opposizione del Comune del Basso Ceresio è presto spiegata: tra i punti forti è prevista proprio a Melano la costruzione di un nuovo semi-svincolo.

Il tema del potenziamento dell’autostrada fra Lugano e Mendrisio è d’attualità da anni e – come ricordano le statistiche pubblicate dalla Sezione della mobilità del Dipartimento del territorio (Dt) – d’altro canto le tratte ticinesi con più veicoli al giorno sono proprio quelle all’altezza di Grancia (svincolo Lugano Sud) e di Melano. Il progetto di massima prevede l’allargamento delle corsie dalle attuali quattro a sei: tre per senso di direzione. Mentre l’Ufficio federale delle strade (Ustra) pianificava l’opera per il 2040, il Dt ha chiesto di anticiparla. Sebbene le discussioni siano già iniziate, lo stato dei lavori è ancora nelle fasi prettamente preliminari. Tuttavia, negli ultimi mesi è la variante 4 in particolare che avrebbe raccolto più favori. Si tratterebbe di una piccola rivoluzione per la viabilità e le infrastrutture della regione: comporterebbe infatti la costruzione di un semi-svincolo a Melano, in sostituzione di quello di Bissone che andrebbe chiuso.

Zali: ‘Razionalizzerebbe i flussi da e per la Val Mara, ma ancora nulla di definitivo’

«Sì, sarebbe a valle di quella che è oggi la galleria di San Nicolao – ci conferma Claudio Zali –, oltre a scaricare dal traffico Bissone, razionalizzerebbe i flussi della Val Mara». Si tratterebbe quindi della miglior alternativa fra quelle allo studio. «Ma non c’è ancora nulla di definitivo, siamo in un processo di valutazione che non è ancora terminato», sottolinea il titolare del Dt.

L’attuale svincolo a Sud del ponte-diga non avrebbe più ragione d’esistere anche perché la variante 4 prevede pure una nuova galleria autostradale nel territorio bissonese, che permetterebbe di ricucire l’abitato, almeno da quel punto di vista.

Scenari che preoccupano Melano. “Il comune è da sempre confrontato con problemi viari – scrive il Cc –, essendo tagliato in due dall’autostrada, dalla ferrovia e dalla cantonale. Potenziare l’autostrada e dunque aumentarne la capacità non risolve il problema del traffico ma rischia a nostro avviso di acuirlo, con tutte le conseguenze negative del caso (maggior inquinamento dell’aria e fonico)”. Oltre al potenziamento del trasporto pubblico e a nuovi incentivi al car sharing e al park and ride, il legislativo propone di mettere l’A2 in galleria per l’intera tratta Lugano-Mendrisio.

Un’idea non nuova. Una analoga era già giunta l’anno scorso da Bissone (cfr. ‘laRegione’ del 21.07 e del 15.09), a cui Zali aveva già risposto picche: “Tanto affascinante quanto priva di ogni ragionevole possibilità di realizzazione”. Il motivo? “Costi miliardari”. E a proposito di soldi, la risoluzione evidenzia anche delle criticità finanziarie: “L’investimento di un miliardo di franchi per il risanamento e l’ampliamento delle gallerie autostradali e la creazione di una terza corsia appare sproporzionato rispetto all’effetto desiderato”. Pertanto, “appare evidente la possibilità di aumentare gli investimenti per ridurre almeno in parte gli effetti negativi, spendendo per esempio 2 miliardi di franchi”.

A maggio del 2018 il Dt ha aperto il concorso per la progettazione dell’impresa. Otto milioni sono già stati stanziati dal Cantone per avviare gli studi ed è stata costituita una commissione ad hoc, di cui fanno parte Dt, Municipi e commissioni regionali dei trasporti coinvolti e l’Ustra. “È in corso l’allestimento delle basi del progetto generale per poterlo sottoporre al Consiglio federale entro il 2021». Un avvio di un eventuale cantiere non è però previsto prima del 2030.

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