Luganese

Sospesi i tagli previsti a Campione

Buone notizie per i dipendenti almeno fino al prossimo 26 febbraio, stando a quanto deciso dal Tribunale amministrativo del Lazio

Ti-Press
5 dicembre 2018
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Niente tagli di personale in Comune di Campione d'Italia. Almeno sino al 26 febbraio del prossimo anno, dopo che il Tribunale amministrativo del Lazio ha approvato la richiesta di sospensione della delibera comunale dello scorso agosto che prevedeva 86 esuberi su un organico di 101 dipendenti. Questa sera a mezzanotte una cinquantina di lavoratori del Casinò, chiuso dallo scorso 27 luglio, unitamente ai rappresentanti sindacali Slc-Cgil, Uilcom, Confsal-Libersind e Rsu, saliranno su un autobus destinazione Roma dove per domani mattina dalle 10 alle 14 è previsto un presidio davanti al Mise (Ministero dello sviluppo economico) guidato dal vice premier Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5Stelle.

Sembra scontato che al Mise ci sarà un incontro con il capo di gabinetto e qualche sottosegretario. Ma andiamo con ordine. La sospensione della delibera che prevedeva 86 esuberi dai giudici amministrativi è stata presa alla luce dell'udienza di ieri mattina. Nel corso della discussione (un sola voce in quanto il ministero dell'Interno volutamente non si è presentato, scelta che sembra aver orientato la decisione del Tar) il legale dei ricorrenti aveva sottolineato le peculiarità del comune di Campione. Argomentazioni che dovrebbero aver fatto presa sui giudici amministrativi.

È di tre mesi il tempo richiesto per colmare un deficit di conoscenza, soprattutto per quanto concerne l'intenzione del Viminale, chiamato a  decidere una deroga ai parametri previsti dal decreto ministeriale del 10 aprile 2017. Una decisione sui numeri della nuova pianta organica del comune dell'enclave che orientativamente dovrebbe aggirarsi attorno a una sessantina di unità. “Resto in attesa” commenta il commissario prefettizio Giorgio Zanzi. La decisione di andare a manifestare a Roma da parte dei dipendenti (senza lavoro e senza stipendio da quattro mesi).

Paolo Bortoluzzi, portavoce della Rsu della casa da gioco: “Abbiamo deciso di andare a Roma anche in considerazione del fatto che lunedì si conclude la procedura di licenziamento collettivo, per cui martedì si chiude in via definitiva il nostro rapporto di lavoro con la società dichiarata fallita. Il procedere con i licenziamenti mi appare irrazionale, e parlo a nome di tutti, oltre che sconveniente dal punto di vita del rapporto costi-benefici”.

Coloro che risiedono a Campione o in Italia, anche dopo il licenziamento, continueranno a non percepire ammortizzatori sociali in quanto il regolamento Naspi richiede che sia prima esperito il termine contrattuale di preavviso - 3 mesi - che difficilmente riusciranno a monetizzare a causa delle scarse risorse a disposizione della curatela per la liquidazione delle passività. Prevediamo anche difficoltà da parte dell'Inps nel far fronte alle liquidazioni dei Trf (trattamento di fine rapporto).

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