Luganese

Processo Peran, chiesti 3 anni e l'interdizione dalla professione

L'avvocato deve rispondere delle accuse di ripetuta appropriazione indebita aggravata, sottrazione di cose requisite e sequestrate, coazione e diffamazione

30 novembre 2018
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Tre anni di carcere da espiare e interdizione per tre anni dalla professione di avvocata. È questa la proposta di condanna formulata dal procuratore pubblico Paolo Bordoli nei confronti dell'avvocata Xenia Peran sul banco degli imputati da tre giorni davanti alla Corte di appello e revisione penale. Il magistrato ha aggravato notevolmente la richiesta di pena rispetto alla condanna inflitta nel primo processo dalle Assise criminali di Lugano, quando la pena era stata di 2 anni di carcere sospesi per ripetuta appropriazione indebita aggravata, ripetuta sottrazione di cose requisite e sequestrate, ripetuta coazione, ripetuta soppressione di documenti requisiti e sequestrati, ripetuta diffamazione e tentata coazione.  La parola è ora passata ai rappresentanti legali degli accusatori privati. Nel pomeriggio parlerà l'avvocato di difesa, Edy Meli.

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