lugano

Lorenzo Quadri: 'Dipendenti Rsi non benvenuti'

In un post il municipale di Lugano prende posizione in merito alle voci che vedrebbero fra i candidati al dopo Sganzini nomi e volti dell'emittente pubblica.

31 luglio 2018
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Un lungo commento postato sul profilo personale Facebook di Lorenzo Quadri ha scatenato la polemica fra la Città di Lugano, o meglio il quartier generale del suo municipale leghista, e Comano. “Gli aspiranti in arrivo dalla Pravda di Comano fanno il favore di rimanerci. Di esponenti della gauche-caviar nella pubblica amministrazione ce ne sono già più che a sufficienza”. Questo l’incipit del post del municipale a commento della notizia della chiusura del concorso per la successione di Lorenzo Sganzini alla testa della Divisione Cultura della città. Notizia con la quale si faceva accenno su alcuni media della volontà di parteciparvi di alcuni dipendenti della Radiotelevisione svizzera.

“Al di là dei giudizi di valore ('Pravda, 'gauche-caviar', 'funzionari lottizzati' che ricordano quelli della campagna No Billag) – scrive in risposta la Rsi sul proprio sito – il tenore pare quello di un 'Berufsverbot' e la nuova estensione esclusiva del primanostrismo non può che suscitare qualche perplessità se scritto da un membro dell’Esecutivo cittadino nonché rappresentante del popolo in Consiglio nazionale. Come spiegare un giudizio che pare di più di una semplice opinione personale? L'esperienza in un'azienda che si occupa a livello locale, nazionale e internazionale di cultura e società non può essere utile alla città di Lugano? Cosa ne pensano i colleghi di Municipio di questa posizione? Sono solo alcune delle domande che sorgono, prima ancora che il termine del concorso in questione sia scaduto'.

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