Luganese

Dal 2019 un centro formativo per la Città di Lugano

Il Comune intende promuovere le competenze dei suoi circa 2'000 dipendenti. Il direttore delle Risorse Umane: 'In atto un cambiamento culturale'.

Ti-Press
30 luglio 2018
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«È in atto un cambiamento culturale e la formazione è uno degli elementi per accompagnarlo». È Stéphane Pellegrini a spiegare uno dei progetti più importanti e innovativi – seppur in fase embrionale – che riguardano i dipendenti della Città di Lugano: l’istituzione di un centro formativo a loro rivolto. Il cambiamento culturale del quale parla il direttore delle Risorse umane è quello legato alla flessibilità, al lavoro basato su obbiettivi e competenze. Gli effetti più noti di quest’evoluzione sono sicuramente il Progetto Nuova Amministrazione (Pna) – implementato a partire da questa legislatura –, le Linee di sviluppo comunicate dal Municipio a fine 2017 e la revisione del Regolamento organico dei dipendenti (Rod), piuttosto controversa e attualmente in corso.

In questo contesto, l’esigenza di intensificare la formazione pare quasi fisiologica. «Oggi Lugano ne fa già parecchia, ma prevalentemente tecnica in determinati settori», dalla polizia e dai pompieri alla scuola, dai servizi sociali all’amministrazione. «I corsi interni, trasversali ai dicasteri, che organizziamo esistono da alcuni anni – spiega Pellegrini –, attualmente però sono limitati sia nei contenuti che nel target (sono rivolti esclusivamente ai dirigenti, ndr). L’idea quindi è di ampliarli, completarli e aprirli a tutti i collaboratori».

Si pensa in grande quindi. Ad accompagnare l’iniziativa, anche un importante tassello logistico. Il prospettato centro di formazione nelle intenzioni dovrà infatti avere anche spazi propri. «È ancora presto per sbilanciarsi – frena Pellegrini –, tuttavia si potrebbe immaginare che un luogo di formazione sia insediato ad esempio alla Muggina di Viganello. Riunire i corsi, e quindi le risorse, tutti in un unico posto produrrebbe degli interessanti effetti culturali di scambio». Proprio lo storico edificio del quartiere viene già oggi utilizzato per delle formazioni interne, con un considerevole limite però: la capienza. Gli spazi della Muggina possono essere usati da una quindicina di persone al massimo.

Operativo da inizio del 2019

E riguardo ai corsi proposti? «In una prima fase si tratterebbe di lavorare sulle competenze che devono accompagnare il cambiamento culturale», chiarisce il direttore. Si tratta prevalentemente di quelle che in gergo vengono definite competenze ‘soft’, trasversali: l’approccio al lavoro, le relazioni intrapersonali, le qualità manageriali, la gestione dei conflitti, le sfide dell’aggiornamento tecnologico. Non si esclude di allargare l’attività del centro ad altri ambiti, «come quelli artistici e culturali, pensiamo alla conoscenza del territorio».

Inoltre, in quest’ipotetico centro rientrerebbe anche tutto il settore del personale in formazione, apprendisti e stagisti di vario grado che sono circa un centinaio attualmente. Idee che più che sulla carta, sono ancora a uno stadio antecedente fatto di valutazioni, analisi, cambiamenti. «La Divisione risorse umane sta lavorando intensamente, portando avanti il progetto passo per passo – evidenzia Pellegrini –, si stanno attentamente valutando i costi, gli eventuali spazi e, naturalmente, i corsi da offrire. Idealmente il centro dovrebbe essere operativo a partire dall’inizio del 2019». Il tempo passa, i tempi cambiano e la Città non sta a guardare. «Quella di valorizzare il personale è una necessità per restare al passo coi tempi», conclude il direttore.

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