Blitz nei locali pubblici di Campione, tre chiusure

Considerato il clima pesante che da mesi si respira in riva al Ceresio ha sollevato numerosi, e allarmati interrogativi la presenza sabato sera, dalle 18 alle 24,  a Campione d'Italia di decine di carabinieri. Considerato poi che i militari sono entrati anche nel Casinò, la preoccupazione è cresciuta in misura geometrica. La  tensione si è allentata con il passare delle ore quando si è appreso il motivo del blitz dei carabinieri di Campione unitamente a quelli del Nucleo anti-sofisticazioni di Milano e dell'ispettorato del lavoro di Como.

I militari hanno effettuato approfonditi controlli in tutti i locali pubblici dell'enclave (ristoranti, bar e pizzerie). In sintesi il bilancio: quattro persone denunciate, tre esercizi commerciali chiusi e 70 mila euro di sanzioni. Fra le persone denunciate c'è un 33enne cinese, residente a Milano, amministratore unico di una società che ha in gestione un bar. Oltre una serie di irregolarità fra cui carenze strutturale nel locale sono stati trovati tre lavoratori in nero.

Denunciata anche una 46enne russa, residente in riva al Ceresio, titolare di un bar (l'unico che non è stato temporaneamente chiuso) a causa di inadempienze burocratiche. Infine, sono state sospese le attività e denunciati i titolari di un ristorante e di un bar che si trovano all'interno della ''cattedrale laica'' di Mario Botta. Sono entrambi italiani, residenti nell'enclave. Uno dei due ha in gestione il bar riservato ai dipendenti del Casino. Nel locale è stato trovato un lavoratore in nero, oltre alla mancata redazione del documento di valutazioni dei rischi.

L'ultimo denunciato è il legale rappresentante del ristorante (nulla a che vedere con quello del settimo piano del Casinò) che si trova al quinto piano. Qui i carabinieri hanno trovato e sequestrato un quintale di generi alimentari (carne, pesce e verdure congelate) malamente congelati.