Luganese

Le Olimpiadi giocate dai disabili

Conferenza all'Usi con il rettore e il capo del Decs Bertoli vedrà protagonisti atleti con handicap fisico, mentale e sordità

5 maggio 2018
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Riunire atleti olimpionici di sci con handicap fisici o mentali e normodotati, mettendo in luce non solo l’entusiasmo e il superamento delle difficoltà, ma mostrando pure le tecnologie oggi disponibili per consentire al maggior numero di uomini e donne di prendere parte a un evento grandioso: le Olimpiadi. Si direbbe una scommessa improbabile, invece per molti sportivi questo traguardo è stato tangibile. La riprova? La testimonianza che gli stessi atleti si apprestano a trasmettere mercoledì prossimo, 9 maggio alle 18.30 all’Auditorio del campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana, in un incontro pubblico intitolato ‘4 realtà per un unico spirito, quello olimpionico’. Tra i numerosi obiettivi dell’evento, quello di “condividere il valore profondo dell’autentico spirito olimpico”.

All’incontro prenderanno parte atleti di Swiss Olympic, Swiss Paralympic (sport per atleti con handicap fisico), Special Olympics Switzerland (sport per atleti con disabilità mentale) e Deaf­ympic (sport per atleti sordi), che saranno introdotti dal rettore dell’Usi, Boas Erez, e dal direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, Manuele Bertoli. La conferenza sarà moderato dal giornalista della Rsi, Stefano Ferrando affiancato da Fulvio Sulmoni dell’Fc Lugano.
Ideatore e organizzatore della conferenza pubblica, Marco Imperadore, che con sua stessa sorpresa, ha trovato terreno fertile e grande sensibilità al tema ed è riuscito a farsi aprire le porte dell’ateneo luganese. «Giorgio Piffaretti, del servizio sport Usi-Supsi, si è mostrato da subito entusiasta dell’idea e da qui si è messo in moto con facilità l’organizzazione che inizialmente voleva limitarsi a poche associazioni e che, invece, a conti fatti riunirà tutti i rappresentanti dei vari settori di sport olimpici. Si tratta nel suo genere di un unicum in Ticino» – spiega soddisfatto Imperadore.

Più di una gara

«Ognuno degli atleti racconterà la sua propria specificità nella disciplina dello sci» – osserva l’ideatore dell’iniziativa. Insomma, difficoltà e strategie per superare i limiti della disabilità e vincere la sfida della vita e anche singole gare e trofei importanti. La maggior parte degli ospiti presenti mercoledì vanta medaglie olimpioniche e cercherà di trasmettere al pubblico l’entusiasmo del proprio traguardo, dalla fase preparatoria degli allenamenti fino alla performance atletica vera e propria.
Ma ecco i nomi degli atleti e rappresentanti che prenderanno parte venerdì all’incontro a più voci: Deborah Scanzio, atleta Swiss Olympic (sci freestyle); Murat Pelit, atleta Swiss Paralympic e membro Associazione InSuperAbili (sci alpino); Walter Lisetto, presidente Associazione InSuperAbili; Lisa Imperadore e Andrea Callegher, atleti Special Olympics e membri della società Sport Invalidi Lugano (sci nordico); Sladjana Pansera, coordinatrice Svizzera italiana Special Olympics; Philippe Steiner, atleta Deaflympics (sci alpino); Thomas Schmidt, Federazione sportiva dei sordi della Svizzera.
I relatori racconteranno cosa significa partecipare a una gara di Special Olympics. Lo sventolare di tante bandiere, tanti mondi uniti e con gli stessi ideali di solidarietà, rispetto e di un sano agonismo.

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