Luganese

Casinò di Campione, Ambrosini risponde picche ai sindacati

L'amministratore unico: impossibile annullare la procedura di licenziamento collettivo. Domani nuovo incontro tra le parti.

22 febbraio 2018
|

Annullare la procedura di licenziamento collettivo di 156 lavoratori del Casinò non è possibile. E' la risposta che Marco Ambrosini, amministratore unico della casa da gioco, ha dato oggi alle Organizzazioni sindacali e alle Rsu, dopo che nella riunione plenaria con il sindaco Roberto Salmoiraghi ne avevano chiesto il ritiro, mettendo sul piatto la proroga dell'accordo di solidarietà in scadenza il prossimo 28 febbrario.

''La procedura di licenziamento collettivo è finalizzata a fornire al tribunale fallimentare garanzia di continuità aziendale''. Questa la posizione dell'Azienda, ribadita da Ambrosini, che nel confronto con i sindacati era affiancato da Sergio Frigerio, dirigente della Casinò di Campione, società di gestione della casa da gioco campionese sul cui destino pende la spada di Damocle della istanza di fallimento chiesto dalla Procura di Como. Istanza che sarà discussa il 12 marzo.

La folta delegazione sindacale (mancava solo il rappresentante della Federmaneger), ha fatto sapere che, come sta scritto nel verbale di riunione, ''in assenza del ritiro (della procedura di licenziamento collettivo, ndr) non è possibile la sottoscrizione di una proroga dell'accordo  (contratto di solidarietà che va avanti da cinque anni e costa ai dipendenti del Casinò il 25% dello stipendio, ndr) se non in presenza di atti tangibili che determinano il contenimento dei costi del sistema Campione, poiché attualmente non coinvolge tutti i soggetti che oggi traggono beneficio dal Casinò''.

Domani alle 15 le parti si ritroveranno per un nuovo incontro.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔