Casinò di Campione, la paga di dicembre (in parte) non c'è

I soldi promessi ai dipendenti del Casinò e del Comune - tredicesima e stipendi arretrati - non ci sono. 

Le segreterie di Fisascat Cisl, Ugl Terziario e Snalc Cisal, unitamente alla Rsa (Rappresentanza sindacale aziendale) hanno inviato una lettera all'amministratore unico Marco Ambrosini per conoscere "i modi e i termini di corresponsione dell’ammontare residuo ancora dovuto ai dipendenti a titolo di tredicesima mensilità" considerato che la tranche prevista in dicembre non è stata pagata e che solo un quinto di tredicesima è stato pagato solo il 1° febbraio.

Se Casinò e Comune fossero state aziende private avrebbero già dovuto portare i libri in tribunale per dichiarare il fallimento. Solo che i Comuni non possono fallire, mentre per la casa da gioco c'è già l'istanza di fallimento, per "inadempienza" chiesta dalla Procura di Como. Istanza accantonata in attesa dell'udienza del 12 marzo.

Prosegue invece il fronte penale: sotto indagine per peculato ci sono i cinque componenti del precedente Consiglio d'amministrazione della Casinò di Campione. Nella ambienti della procura lariana non si esclude la possibilità che l'elenco degli indagati possa allungarsi dopo l'esame della copiosa documentazione sequestrata in occasione del blitz in Comune e nel Casinò degli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza.

Non è dato sapere, in quanto c'è riserbo, sull'esito della calata a Roma del sindaco Roberto Salmoiraghi che ha ragguagliato il Ministero dell'economia e delle Finanze e quello dell'Interno sui rischi che sta correndo l'intera comunità campionese, da sempre legata a filo doppio con il Casinò. Il clima di campagna elettorale certamente non favorisce l'enclave: far ricorso alla fiscalità generale per aiutare Campione potrebbe anche innescare grosse polemiche.