Luganese

Il radar all'imbocco autostradale di Lugano sud non c'è più

(Benedetto Galli)
13 ottobre 2016
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È rimasto per circa una settimana il radar posizionato lo scorso 28 settembre all’imbocco
autostradale di Lugano Sud. Un “flash” anti-velocità che il Municipio di Lugano aveva già preannunciato a fine agosto rispondendo a un’interrogazione del consigliere comunale Plr Urs Luechinger che sollevava i troppi eccessi di velocità su via San Pietro Pambio (la strada che porta verso lo svincolo autostradale in direzione di Melide e i grandi centri commerciali di Grancia).

Sette giorni sembrano, dunque, essere bastati per il radar semi-stazionario voluto
dalla Città per acquisire i dati necessari al fine di arginare il fenomeno del piede pesante
sull’acceleratore. Numeri che preoccuperebbero in quanto alcune statistiche parlano del 22% circa degli automobilisti – dunque più di uno su cinque – che percorre a velocità eccessiva quel breve tratto. Dati che la Polizia comunale di Lugano, che aveva monitorato la situazione sull’arco di una fascia oraria di due-quattro ore, in particolare in tre occasioni, aveva già giudicato “sopra la media”, con un riscontro di un numero di infrazioni definito “importante”.

Ora in quest’ultimo radar, ritirato e al vaglio della Polizia cantonale, vi sono nuovi dati in grado di verificare alcuni parametri. In discussione vi è, per esempio, la possibilità, giuridica, di cambiare la velocità (limitata attualmente a 60 km/h). Opzione, sembrerebbe, già giudicata inopportuna da parte dell’Ufficio federale delle strade. O, ipotesi più plausibile, il posizionamento di un radar fisso. O ancora, continuare con lo status quo su un punto che a Lugano può essere considerato senz’altro “caldo”, ma non è il solo. Mediamente, infatti, il rapporto fra infrazioni e passaggi per le vie di Lugano è dell’11%.

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