Tre anni di carcere e l'interdizione dall'esercizio della professione di avvocato per la durata di tre anni: questa è la pena proposta dal procuratore pubblico Paolo Bordoli nei confronti dell'avvocatessa Xenia Peran da ieri a giudizio in contumacia davanti alle assise Criminali per reati patrimoniali. In apertura della requisitoria il pp, il magistrato ha evidenziato il fatto che all'imputata è sempre stata data la possiblità di fornire la propria versione dei fatti, ma lei ha deciso di non servirsi di questo diritto. Bordoli: "Questa non è l'aula della vendetta, bensì un'aula dove far emergere la verità processuale".