Locarnese

Hotel Arcadia, la Sinistra vuole vederci chiaro

Interrogazione al Municipio di Locarno sul clima di lavoro e le tensioni all’interno della nota struttura ricettiva

7 agosto 2022
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"Hotel Arcadia, paradiso o inferno"? La domanda giunge sul tavolo del Municipio di Locarno da parte della Sinistra che, tramite un’interrogazione (primo firmatario il consigliere Francesco Albi) intende vederci più chiaro sul clima di lavoro regnante all’interno della struttura alberghiera, alla luce anche delle recenti segnalazioni riportate da laRegione. Nel servizio giornalistico sono venute alla luce situazioni parecchio delicate, confermate dal sindacato Unia, che hanno portato 7-8 persone a situazioni di conclamato ‘burnout’ e addirittura a un tentato suicidio. L’articolo racconta di ripetute espressioni di razzismo, pressioni circa i tempi di lavoro, licenziamenti durante il periodo di malattia o ad audit in corso. Va detto che la società proprietaria dell’Hotel Arcadia, la catena H4 Hotels con sede a Berlino, ha accettato di avviare la procedura di audit da parte dell’Ispettorato del lavoro, anche se poi questa sarebbe stata ostacolata dal general manager Nunzio Destro che, da parte sua, nega ogni accusa. Ad aggravare la situazione di quello che secondo la mitologia classica dovrebbe essere un paradiso in terra ma che sembra delinearsi sempre di più come un inferno, ci sarebbero anche licenziamenti di persone vicine ai sindacati e minacce ai sindacalisti impegnati a tutela dei dipendenti".

‘I dipendenti non sono giacimenti di materie prime da sfruttare fino a esaurimento’

Senza voler interferire con le procedure di verifica in atto, i consiglieri della Sinistra Unita si limitano a ricordare che "i lavoratori e le lavoratrici non sono giacimenti di materie prime da sfruttare finché esauriti. È evidente però che la pandemia ha esacerbato una crisi già presente nel settore alberghiero. Una crisi non dovuta al calo della domanda o ad altri fattori esterni ma al suo interno dato che il personale non è più disposto a tollerare condizioni di lavoro precarie e umilianti. Giova ricordare che la regione del Lago Maggiore e Valli genera, con i suoi posti di lavoro, il 34% del valore aggiunto lordo turistico cantonale, ovvero il 3,6% dell’intero PIL cantonale (fonte: L’impatto economico del turismo in Ticino, 2014)".

Alla luce di quanto sopra, all’esecutivo di Palazzo Marcacci i firmatari chiedono se la Città sia disposta a lanciare un messaggio di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori in difficoltà; se il Municipio intenda coinvolgere Hotelleriesuisse affinché sul territorio cittadino non si verifichino più situazioni incresciose come queste; infine in che modo può il Comune promuovere un turismo sostenibile sotto tutti i punti di vista.

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