Locarnese

Pompieri, la divisa ha perso il suo fascino

Il Corpo cittadino fatica a trovare giovani disposti a entrare a far parte dell’unità. Si spera nella nuova legge. Stabile il numero d’interventi nel 2021

15 aprile 2022
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I volontari, in qualsiasi ambito, sono una grande risorsa. Che si tratti dell’organizzazione di eventi o altro, queste figure non profit costituiscono un aiuto prezioso. Ne sanno qualcosa gli enti preposti, ad esempio, al soccorso, come i Civici pompieri di Locarno. Essendo una organizzazione che si occupa di primi interventi è evidente che il tema è prioritario. Negli ultimi anni, purtroppo, è diminuito il numero di coloro che sono pronti a indossare giacca, casco e stivali per prestare aiuto al prossimo e dare man forte ai professionisti.

Un segnale da non sottovalutare, come sottolinea il comandante dell’unità, Alain Zamboni, nella premessa al rapporto annuale 2021. "Non molto tempo fa si era in meno, motivati con una forte carica e spirito di appartenenza, dotati di pochi mezzi e con una logistica del dopoguerra; ma con tanta voglia di fare e di essere parte attiva della nostra società. I costumi, le sensibilità a ogni livello, siano esse politiche, sociali e soprattutto educative, hanno modificato radicalmente l’approccio alla figura del pompiere volontario. In Svizzera, negli ultimi 10 anni, gli effettivi sono scesi del 20%, in leggera controtendenza i quadri (caporali, sergenti, sottufficiali superiori, ufficiali) i quali sono aumentati del 25%. Da diversi anni il potenziamento del personale in pianta stabile è un mantra più volte segnalato; a volte voce nel deserto e a volte voce ascoltata; in effetti allo stato attuale con l’adozione di non poche alchimie, i militi permanenti sono di 6 unità, a cui si aggiungono 3 ufficiali amministrativi (comandante, tecnico-logistica e amministrazione), per un totale di 9 unità. Ciò nondimeno la disponibilità di militi attivi nell’amministrazione pubblica e nell’ambito privato decresce instancabilmente. Problema più volte sollevato, sempre attuale ma per nulla affrontato coscienziosamente dall’istanza deputata a individuare delle soluzioni operative al fine di assicurare le dovute risorse per il picchetto diurno-feriale".

Dalla classe politica si attende un segnale forte

Un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dall’agognata Nuova Legge sui pompieri, attualmente ferma sui banchi della Commissione costituzioni e leggi del Gran Consiglio dall’inizio 2019 (...), dopo un percorso di elaborazione durato ben 15 anni! "A pensare male, si potrebbe dedurre che nel nostro Cantone a decidere il futuro della sicurezza dei cittadini, non siano coloro che effettuano il 75% degli interventi (i Comuni polo), ma piuttosto coloro che effettuano il rimanente 25%, aspetto molto preoccupante!", commenta Zamboni.

Fatto sta che la nuova Legge dovrebbe assicurare un antidoto alla continua erosione della disponibilità in risorse umane per il picchetto diurno-feriale. Altra spina nel fianco dei vari Corpi pompieri, il fatto che gli aspiranti pompieri intraprendono questa strada per motivi più disparati e sempre più raramente per quel "fuoco sacro" che dal tempo remoto anima le nostre reclute. Giovani e meno giovani che intravedono nell’opportunità di svolgere l’attività di pompiere volontario, un’occasione per migliorare le contingenti difficoltà finanziarie e professionali, le quali una volta superate non assicurano più con impegno e motivazione il loro servizio in seno al Corpo. Con la conseguenza di vedere gettare alle ortiche importanti costi di formazione a livello comunale e cantonale".

Interventi in leggera flessione, capeggia Locarno

Nel rendiconto generale, a livello di statistiche il 2021 ha visto, nel complesso, una leggera flessione degli interventi, attestatisi a quota 437 (contro i 452 dell’anno prima). La parte del leone la fanno gli incendi (297 in totale, con 49 casi d’inquinamento e 95 allagamenti), anche se quelli boschivi, complice il meteo, sono diminuiti; in flessione pure i casi d’inquinamento. La radiografia dell’attività fa stato di un quasi 80% di appelli diurni, contro un 20% di allarmi notturni; l’88% delle missioni ha avuto luogo nei giorni feriali, il rimanente 12% nei festivi. Il venerdì è solitamente il giorno più caldo della settimana, luglio il mese che più ha dato filo da torcere al picchetto. La suddivisione per Comuni d’intervento vede Locarno precedere Ascona e Losone. A livello di collaborazioni, i pompieri di Locarno, con le loro varie sezioni, hanno lavorato gomito a gomito soprattutto con Brissago e Tenero-Contra.

Detto della mole di lavoro, due parole, per concludere, vanno spese anche sugli effettivi: il Corpo cittadino può mettere in campo 95 militi urbani, 35 della sezione di montagna, per un totale di 130 unità. Un numero sicuramente esiguo, che si spera che in un futuro prossimo possa crescere per garantire un adeguato servizio antincendio. Le iniziative per sensibilizzare la popolazione nei confronti delle attività promosse dal distaccamento, nonché avvicinare nuovi soggetti disponibili a mettersi a servizio della collettività tramite questo tipo di volontariato attivo non mancano.

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