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Discariche abusive a Riveo, materiale rimosso

Il governo risponde a un’interrogazione del Ps e ribadisce: per la zona ‘Lavorazione della pietra’ è previsto un Piano di quartiere

Immagine tratta dalla piattaforma Medium.com
12 gennaio 2022
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Una situazione d’incuria e di degrado con due discariche abusive. La segnalazione riguardava due zone protette, una boschiva e l’altra in golena, a Riveo in territorio di Cevio ed era stata pubblicata lo scorso 23 settembre dalla piattaforma online “medium”. Ne era scaturita – il 6 ottobre – un’interrogazione al Consiglio di Stato (CdS), firmata da Daria Lepori e da altri deputati del Gruppo socialista, che, puntando il dito su discariche e sulla presenza di rifiuti edili, definiva grave la situazione.

Nei giorni scorsi è giunta la risposta del governo, dalla quale si viene a sapere che un intervento per sanare le deponie c’è stato. “A seguito della segnalazione ricevuta il 29 settembre 2021, il Dipartimento del territorio ha richiesto al Comune di Cevio l’organizzazione di un sopralluogo di constatazione, alla presenza del Patriziato di Cevio-Linescio e di una ditta privata. Il sopralluogo si è svolto il 6 ottobre, permettendo di constatare quanto rilevato nella piattaforma online. Al termine del sopralluogo è stata concordata la rimozione immediata dei rifiuti edili minerali presenti nell’area boschiva (croste di asfalto, calcestruzzo, un autocarro) e l’arretramento di cinque metri del materiale inerte presente sul ciglio del fiume. Gli interventi sono stati eseguiti il giorno seguente da parte della ditta interessata. Si fa inoltre presente che nello stesso settore vari depositi di materiale inerte pulito sono oggetto di sorveglianza e di misure di sgombero concordate tra la ditta interessata e le autorità comunale e cantonale”.

Fin qui gli interventi urgenti. Ma la situazione nel comparto – che è un’area per tradizione dedicata alla lavorazione della pietra – dovrà migliorare ulteriormente e i mezzi non mancano. “Le attività nel comparto in oggetto – spiega il CdS – sono regolate dal Piano regolatore intercomunale Riveo-Visletto, approvato il 22 marzo 2016. Questo importante strumento pianificatorio permette oggi, dopo decenni di attività senza regolamentazioni e disordine territoriale, di disporre di un quadro chiaro circa la delimitazione delle zone edificabili e delle relative norme di applicazione. Nello specifico, le norme relative alle zone artigianali “Lavorazione della pietra” e “Gestione scarti e altre materie prime locali” prevedono l’obbligo di un Piano di quartiere, allo scopo di promuovere lo sviluppo della filiera della pietra, dall’estrazione fino al riciclaggio degli scarti”. Un Piano di quartiere che è in corso di elaborazione da parte dei proprietari dei terreni (Patriziato di Cevio-Linescio, Comunella dei Patriziati di Cevio-Linescio-Someo e un privato): “Lo stesso permetterà di stabilire la tipologia e l’ubicazione delle diverse attività legate alla filiera della pietra e garantirà l’urbanizzazione del comparto”. Dal canto suo il Dt sta vigilando affinché i proprietari “procedano in tempi celeri all’elaborazione di questo piano, che una volta approvato permetterà alle singole ditte attive nel comparto di presentare delle domande di costruzione specifiche per le loro attività, completando il quadro pianificatorio ed edilizio. Questo processo, benché lungo e laborioso, ha il pregio di essere costruito a tappe permettendo di raggiungere un consenso a tutti i livelli (Comuni, Patriziati, imprese private). Ciò permetterà in futuro un utilizzo decisamente più ordinato dell’intero comparto, con regole chiare per chi vi lavora e strumenti adeguati per il controllo da parte delle autorità comunali e cantonali”.

Il progetto arginatura

Occorre ricordare che nel comparto si inserisce attualmente anche il “Progetto arginatura” ad opera del Comune di Maggia. Il progetto prevede in particolare la realizzazione di nuovi argini del corso d’acqua e il recupero di ampi spazi naturali legati alla dinamica fluviale, garantendo quindi una maggiore sicurezza e migliori condizioni per l’ambiente e la biodiversità, a beneficio dell’importante ecosistema naturale. La realizzazione delle opere durerà tre anni ed è già in corso. Stando al programma si concluderà entro la fine 2023. La nuova sistemazione garantirà una chiara delimitazione fra il comparto fluviale e il comparto artigianale.

Il Gruppo socialista ha pure chiesto lumi sulle sanzioni previste nella legge cantonale: “Hanno un effetto dissuasivo o dovrebbero essere inasprite per averlo?”. La risposta del governo: “Il dispositivo previsto nella legge edilizia in materia di opere abusive (sanzione pecuniaria e contravvenzione) è ritenuto sufficiente. Permette alle autorità competenti d’intervenire adeguatamente. Le infrazioni alla Legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb), alla Legge sulla protezione delle acque (LPAc) e alla Legge federale sulle foreste (LFo) possono inoltre essere punite in maniera indipendente rispetto al quadro pianificatorio ed edilizio. Si tratta tuttavia di infrazioni piuttosto gravi che fortunatamente non sono frequenti in questo comparto”. Negli ultimi due anni a Riveo è stata inflitta una sola multa legata alla messa in pericolo delle acque.

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