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Verzasca, l’Associazione deve trovare il giusto equilibrio

Dopo l’aggregazione in un solo Comune della Valle, occorre riorientare le strategie in modo da assicurare un percorso di crescita subregionale

6 dicembre 2021
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Con l’aggregazione dei Comuni della Valle Verzasca e la nascita, nel 2018, di un solo ente, istituzionalmente il quadro del comprensorio è mutato radicalmente. Questo storico cambiamento tocca, da vicino, anche l’Associazione dei Comuni della Valle Verzasca e del comprensorio del Piano, costretta a riorientare i propri indirizzi strategici. Nata negli anni Settanta, composta allora da 6 Comuni di valle e 4 del Piano, quest’ultima era stata pensata per gestire i crediti Lim e sostenere lo sviluppo delle comunità locali che la costituivano. Il tutto mantenendo in capo ai singoli enti la competenza all’esercizio delle funzioni amministrative caratterizzate da specifiche peculiarità.
«Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo e in un contesto profondamente mutato – spiega Damiano Vignuta, sindaco di Gordola, nonché membro del Consiglio direttivo dell’Associazione – occorre chinarsi e riflettere sul futuro di questa realtà; essa deve infatti sempre più diventare fucina di progetti che mettano in relazione Valle e Piano, una piattaforma di sviluppo subregionale che ruoti attorno ai temi del territorio, del turismo e della mobilità. Motivo per cui la revisione degli statuti è un passo necessario a cui stiamo lavorando con i colleghi sindaci prima di affrontare i grandi temi, come il Masterplan 2030 (che giungerà a scadenza nella primavera del prossimo anno)».

Per un territorio di 15mila anime serve centralità

C’è dunque, in coerenza con il percorso strategico di rilancio del sistema intercomunale, un focus importante su entrambe le realtà territoriali (si parla di una popolazione residente di circa 15mila abitanti alla quale assicurare rappresentatività), allo scopo di stimolare la promozione socio-economica dell’intero comparto. L’Associazione dei Comuni, che funge da capofila d’iniziative e che può contare sul prezioso aiuto di un braccio operativo come la Fondazione Verzasca, agenzia di sviluppo locale incaricata di sostenere e coordinare i progetti, intende dunque riportare una certa “centralità” nel rapporto tra Piano e territorio montano, a tutto vantaggio di una promozione omogenea: «Una visione d’insieme che si ottiene coinvolgendo, logicamente, tutti i partner. Penso ad esempio alla realizzazione di un Centro competenze per i rustici, un discorso che abbraccia la Valle come pure il Piano, in grado di stimolare lo sviluppo di queste realtà seguendo le precise disposizioni in materia. Un altro esempio è la recente presa di posizione sul collegamento veloce A2-A13; o, ancora, più recente, quella riguardante la proposta del Decs d’introdurre la pausa meridiana dei docenti di scuola dell’infanzia. Un’idea che pone non pochi problemi ai Comuni, dal momento che occorrerà trovare il personale, formato, disposto a subentrare ai docenti per quel lasso di tempo. Con tutte le sezioni dell’asilo presenti nel nostro comprensorio, la proposta non la riteniamo attuabile».

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