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Gambarogno: territorio mozzafiato, ma così fragile

I primi 100 giorni del sindaco Gianluigi Della Santa, tra danni del maltempo, opere di premunizione, grandi progetti e rapporti con i vicini (pure oltre frontiera)

Ti-Press
27 luglio 2021
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Eletto 100 giorni fa a sindaco del Gambarogno, Gianluigi Della Santa si è trovato alla guida di uno dei Comuni più grandi del Ticino in un periodo reso difficile dal coronavirus. Lo abbiamo intervistato, partendo proprio dalle conseguenze della pandemia.

Come affrontarle a livello locale? 

«In una situazione di crisi bisogna poter contare su una squadra coesa. In questo senso in Municipio il clima di lavoro è positivo e i rapporti con il Consiglio comunale sono improntati alla trasparenza e al dialogo. Questo ci permette di affrontare in modo convergente le questioni legate alle finanze pubbliche, con una certa serenità. Attualmente è difficile, se non impossibile, capire se e quali disavanzi avremo e se gli stessi saranno di natura strutturale o conseguenti alla pandemia. Stiamo condividendo in Municipio e con il legislativo gli eventuali provvedimenti che potremmo dover adottare, se dovessero rendersi necessari. Non intendiamo assolutamente aumentare la pressione fiscale – non sarebbe certo il momento adatto per farlo –, limitandoci al controllo rigoroso della spesa pubblica».

Il Gambarogno negli ultimi anni ha dovuto riparare i danni di nubifragi che si fanno sempre più frequenti. Un territorio troppo fragile? Non si può agire in anticipo?

«La morfologia del nostro territorio è il nostro tallone d’Achille. Gli eventi meteorologici violenti a cui assistiamo causano danni importanti. L’evento di alcune settimane fa ci costerà almeno 400mila franchi, dopo i circa tre milioni già spesi per il nubifragio dell’agosto 2020. Dall’aggregazione, il comune ha investito molti milioni per opere di premunizione e di urbanizzazione, senza le quali i danni sarebbero stati ben peggiori. C'è ancora molto da fare e nel piano finanziario sono previsti nei prossimi anni importanti investimenti infrastrutturali. Rimane di certo la fragilità del territorio».

A che punto è la realizzazione del porto a San Nazzaro? Cosa frutterà al Comune una volta terminato?

Il cantiere sta procedendo. In questa fase sono in corso le opere di ancoraggio subacqueo. Nell’arco temporale di tre anni il porto sarà finalmente realtà e sarà il fiore all’occhiello della riviera del Gambarogno. Particolare attenzione anche qui sarà riservata al controllo della spesa, in massima trasparenza. Il porto, secondo le previsioni, porterà diverse centinaia di migliaia di franche nelle casse comunali, da reinvestire, oltre che per l’ammortamento del debito, per le infrastrutture e per i servizi alla popolazione.

La notizia della prospettata vendita di rustici sui Monti di Sciaga ha fatto il giro del mondo. A che punto è il progetto?

Attualmente attendiamo la risposta dall’autorità cantonale circa la fattibilità degli interventi edilizi di recupero dei rustici. Determinata tale fattibilità, i rustici potranno essere ceduti ai privati per la ristrutturazione. Si tratta di un progetto di rivalorizzazione del territorio e di conservazioni della nostra memoria storica, che il Comune intende supportare con decisione.

La progettazione del collegamento veloce A2-A13 tra Locarnese e Bellinzonese è stata fermata dall'Ustra. Lo snodo di Quartino è uno dei problemi sollevati da Berna. Per il Gambarogno cosa chiedete?

Per il Municipio la priorità rimane la fluidità della mobilità motorizzata e lenta. Gli importanti investimenti del piano d’agglomerato del Locarnese miglioreranno, nei prossimi anni, i collegamenti e la mobilità. L'A2-A13 dovrà inserirsi in modo ottimale nella nostra rete: l’accessibilità fluida al Gambarogno sarà prioritaria, data anche la vocazione turistica del nostro territorio. Ci preoccupano invece i tempi molto lunghi di realizzazione del progetto e lo stop a livello federale non ci tranquillizza per nulla: l’attuale infrastruttura è pressoché al collasso e i tempi di percorrenza sono inaccettabili.

La navigazione sul Lago Maggiore è ripartita quest'anno grazie agli accordi raggiunti all'ultimo minuto tra le aziende che la gestiscono. Il servizio per e dal Gambarogno potrebbe (o dovrebbe) essere migliorato? 

L’attuale soluzione garantisce per il momento il servizio in modo adeguato. Sarà fondamentale poterlo assicurare anche nei prossimi anni, pure al di fuori della stagione turistica, per il servizio ai cittadini residenti.

Come sono i rapporti con gli altri Comuni del Locarnese? E con quelli del Luinese?

Il rapporto con i comuni del Locarnese sono – come in passato – ottimi. I regolari incontri tra i sindaci sono un efficace strumento di coordinazione e d'informazione. E ci sono poi i rapporti con i Comuni oltre frontiera, in particolare con Luino: sono intensi soprattutto sul tema della mobilità frontaliera. Il progetto smart border – con la realizzazione delle strutture park & ride a Luino – è la prova tangibile di queste sinergie.

A 11 anni dall'aggregazione, come sta il Comune di Gambarogno?

Gambarogno è una realtà ormai consolidata. L’aggregazione ha permesso di mettere in atto importanti investimenti infrastrutturali. Siamo una regione a vocazione turistica – offriamo paesaggi mozzafiato sui monti e sulle rive –, ma anche una destinazione stabile per le famiglie alla ricerca di una vivibilità del territorio e di rapporti sociali a misura d’uomo. Le nostre 5 sedi scolastiche permettono ai bambini di poter restare nei primi anni vicini a casa e mettere profonde radici. Non mancano le criticità legate al territorio, tuttavia largamente compensate proprio dalle sue caratteristiche uniche. C'è ancora molto da fare e ci stiamo impegnando per migliorare i servizi e le offerte, rimanendo però sempre con i piedi per terra.

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