Locarnese

I ‘ragazzi vitruviani’ e la Gioconda che fa le facce

In mostra al Palacinema di Locarno “Un viaggio nel tempo dell'Arte”, ovvero le grandi opere di sempre rivisitate dagli allievi di quinta elementare

Le classi dopo l'allestimento
(Ti-Press/Golay)
20 maggio 2021
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Simpatia, sperimentazione, impegno e anche un bel po’ di talento. Sono gli elementi che emergono dalla... passeggiata nell’arte attraverso i secoli, svolta da due classi di quinta elementare dell’Istituto scolastico di Locarno, per allestire “Un viaggio nel tempo dell’Arte”; con la “a” maiuscola, naturalmente, perchè «l’arte – come ha osservato Cristina Zeeb, docente, è un’esperienza libera». E non c’è definizione più azzeccata se la applichiamo ai ragazzi, «capaci di portare le proprie emozioni attraverso le opere», ma soprattutto titolari di «una capacità unica di sognare», come sottolineato dal sindaco di Locarno Alain Scherrer.

Sono moltissimi, i motivi di interesse dell’esposizione in corso al 3° piano del Palacinema (fino al 13 giugno). Il primo è nel risultato ottenuto osservando le opere dei grandi interpreti – geni, in molti casi – e declinandole in chiave individuale e intima. I ragazzi ci hanno provato con Leonardo Da Vinci (impagabili le 4 espressioni della Gioconda rivisitata, ma anche i “ragazzi vitruviani”), Van Gogh, l’Arcimboldo, Caravaggio, e poi ancora con Artemisia Gentileschi, Michelangelo, Monet, Picasso, Matisse, Munch (gli “Urli” degli allievi sono decisamente più simpatici rispetto a quello, celeberrimo, del Maestro) e diversi altri. Cosa hanno fatto, gli allievi, nei due anni di indefesso lavoro condizionato dal Covid? Hanno scelto opere rappresentative, trasformandole poi in capolavori propri durante i laboratori svolti in classe.

Il percorso svolto dagli allievi parte idealmente dalle pitture rupestri per giungere ai tempi nostri. Lungo il tragitto hanno incontrato l’antico Egitto, l’arte bizantina e l’affresco, ma soprattutto pietre miliari della grande arte e vi si sono immersi, anche grazie alla collaborazione dei docenti di arti plastiche e di artisti come Manlio Monti. «Il percorso di questi allievi è stupendo – ha detto la direttrice delle Scuole, Elena Zaccheo, durante l’inaugurazione –. Sono stati educati e si sono educati alla bellezza; e questo è un tesoro che non si perde più». L’esposizione è stata definita «un punto d’arrivo di un itinerario complesso e segna, per i ragazzi che l’hanno compiuto, ma anche per tutto l’Istituto, un momento di speranza ed un nuovo inizio». Ma anche «un percorso di consapevolezza, condotti per mano in un viaggio nell’arte nel corso dei tempi, per poterne ammirare l’evoluzione, e le tecniche, scoprendone curiosità e conoscendo alcuni grandi artisti che hanno lasciato il segno».

Esposizione aperta al pubblico

La visita è aperta alle classi ma anche agli “esterni”. È possibile visitarla dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 20, con l’apporto, volendo, di una “guida flash” contenente l’essenziale, in vendita a 5 franchi al bar del Palacinema. Al terzo piano si trovano anche postazioni dove i ragazzi in visita potranno creare opere personali (possibilmente muniti di astuccio con materiale personale).

«L’obiettivo era inserire l’arte nella programmazione annuale – ha spiegato Zeeb, che con la collega Dayla Bassi ha supervisionato e gestito l’iniziativa –. Per i ragazzi non è stato facile lavorare sulla lunga scadenza. Ma sperimentando tecniche diverse ne è uscito un quadro generale che traduce bene sia la parte artistica, sia la parte scolastica dell’operazione. Penso che il risultato più importante che possiamo prefissarci è fare uscire i ragazzi che visiteranno la mostra almeno un po’ diversi da come sono entrati». Con quelli che l’hanno realizzata, è funzionato a meraviglia.

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