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Losone, sfida al sindacato con i guanti di velluto

Intervista ai candidati Bianda (Ppd) e Catarin (Plr): uno scontro fra due amici e colleghi di Municipio. Ma qualche differenza di veduta emerge

Catarin e Bianda
5 maggio 2021
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Uno scontro fra gentiluomini, una battaglia senza colpo ferire. A Losone la sfida tra il sindaco uscente Corrado Bianda (Ppd) e il municipale Ivan Catarin (Plr) ha i toni di una cortese chiacchierata. L'obiettivo per entrambi – ma solo uno ce la farà – è la poltrona di sindaco dell'ottavo Comune più popoloso del Ticino per il triennio 2021–2024.

Li abbiamo incontrati al terzo piano della casa comunale, con il necessario distanziamento sociale, ma con una sincera vicinanza d'intenti tra i due. Tanto che hanno messo subito in chiaro con il giornalista che qualsiasi tentativo di seminare zizzania fra di loro sarebbe caduto nel vuoto. Alcune differenze tra Catarin e Bianda, comunque, nel corso dell'intervista sono emerse.

La chiamata alle urne del prossimo 16 maggio per la politica losonese mantiene tuttavia il sapore di una tenzone tra partiti: per il Plr si tratta di riprendersi un seggio conquistato dal Ppd nel 2004, proprio da Bianda, dopo decenni di sindaci liberali radicali. Il Ppd, dal canto suo, ha intenzione di difendere questa posizione, puntando tutto su un candidato forte e dalla lunga esperienza. Ricordiamo che lo scorso 18 aprile Catarin ha battuto Bianda con uno scarto di 69 voti.

A entrambi i candidati abbiamo rivolto alcune domande.

Progetti e temi più importanti per la prossima legislatura (2021-2024)?

Catarin: Sono già lanciati. Metterei l’accento sul comparto della ex caserma che deve assolutamente sbloccarsi. Perciò bisognerà cercare di rilanciare un dialogo costruttivo con gli opponenti. Mi sta a cuore pure il risanamento a tappe della scuola elementare:  anni fa abbiamo fatto fare uno studio sullo stato dello stabile e ora è giunto il momento di dare avvio ai vari interventi.

Bianda: Oltre che sull'ex caserma, con l'insediamento dell'Accademia Dimitri della Supsi, metto l'accento sul futuro Centro civico, con casa comunale e piazza. Finalmente siamo arrivati al dunque, con l'approvazione del credito di costruzione. Poi c'è il centro polivalente per gli anziani che è in dirittura d'arrivo e che sarà inaugurato a inizio 2022. Ma dovremo anche puntare sulla politica ambientale e sulla mobilità lenta.

Aggregazione Locarnese. Sì o no? Quale aggregazione?

Bianda: Nel 2011 Losone aveva approvato la proposta di aggregazione dei Comuni di sponda destra (con Ascona, Brissago e Ronco); ma il progetto era stato bocciato dagli altri. Il tema ora va ripreso e approfondito, senza tabù né preconcetti. Un'aggregazione ha senso se si crea un Comune forte. A mio avviso, per essere valida, deve coinvolgere i quattro centri: Locarno, Ascona, Losone e Minusio. O almeno Losone e Minusio che, per popolazione si equivalgono con Locarno.

Catarin: Parlare di aggregazione nel Locarnese è sempre un tabù. Sono sicuramente favorevole a un rilancio della questione, partendo dalla costruzione di un consenso. Nel frattempo continuerei con il dialogo e la collaborazione tra i Comuni dell’agglomerato su temi precisi, evitando però che ciò diventi un alibi per evitare l’aggregazione.

In verità è un po' così. I rapporti fra i Comuni dell'agglomerato sono davvero buoni?

Bianda: La regione ha dimostrato concretamente l'importanza di lavorare assieme, realizzando progetti importanti, come il Centro balneare, Cardada, il Palacinema, l’acquisto di Ses Sa e altri. È vero che l'aggregazione andrebbe oltre le opere puntuali, permettendo un aumento della qualità sia dell’amministrazione che degli organi politici e la creazione di un Comune forte.

Catarin: A mio avviso si potrebbe anche tentare la strada di collaborazioni fra i dicasteri, quindi nei diversi settori, come la cultura, l'ambiente e la socialità.

Edifici (più o meno) dismessi: ex caserma, quasi ex casa comunale, ex asilo. Cosa farne?

Catarin: Il tema è d'attualità ed è emerso anche nel corso delle sedute del Consiglio comunale. Il mio intento è quello di analizzare attentamente la situazione e proporre un masterplan per tutti gli stabili e le proprietà del omune valutandone lo stato, i tipi d’intervento necessari e le possibili destinazioni.

Bianda: Per l'ex caserma l'indirizzo è definito: potrà diventare un centro d'eccellenza della filiera dell'audiovisivo e delle arti sceniche, con la Supsi e altri contenuti. L'ex scuola dell'infanzia viene usata da associazioni locali e offre spazi anche al centro giovanile e al Minicentro. Per la casa comunale che verrà dismessa, dovremo proporre un utilizzo prima della fine del cantiere, così come promesso al legislativo. La necessità di spazi c’è sempre e prima di decidere se demolire quelli esistenti occorre una valutazione approfondita.

Catarin, il Plr aveva proposto di demolire questo stabile. Cosa ne pensa?

Catarin: Era un'idea per dare maggior visibilità alla nuova costruzione, che sorgerà lì accanto.

Bianda: Lo stabile attuale, che è nato come scuola circa un secolo fa, ha un valore non solo affettivo e il progetto di nuova casa comunale ne tiene conto. La sua validità è data anche dalla posizione privilegiata. Ma non potrà restare vuoto...

A Losone si costruisce sempre di più e gli spazi verdi sempre più insidiati. Cosa fare?

Catarin: Difficile rispondere, siamo legati alla legge federale sulla pianificazione che dice che il costruito andrà verso l’alto, limitando le nuove costruzioni negli spazi verdi: direi che una priorità sarebbe riuscire a mantenere le zone di Losone almeno allo stato attuale.

Bianda: Abbiamo quasi raggiunto la saturazione, con poche aree edificabili ancora a disposizione. La situazione può cambiare di poco. In futuro bisognerà costruire meglio e con qualità, pensando anche a spazi verdi pubblici abbinati ai complessi residenziali. In questo senso stiamo lavorando per progettare la valorizzazione e la riqualifica dell'entrata di Losone.

Finanze comunali: spese crescenti nella gestione corrente e investimenti milionari. Moltiplicatore già al 90 per cento. C'è da preoccuparsi?

Catarin: Al momento, salvo colpi di scena o grandi imprevisti, si può certamente stare tranquilli. Le finanze comunali sono buone, abbiamo una buona riserva di capitale proprio, gli indici finanziari sono favorevoli, il potenziale d'investimento è sotto controllo. Ovviamente bisognerà muoversi in modo oculato, secondo delle priorità ben precise, tenendo sempre sotto controllo l’andamento delle spese nei vari cantieri aperti.

Bianda: Le finanze sono solide e le prospettive buone. Anche con i futuri investimenti potremo mantenere l'equilibrio finanziario. La domanda da porsi è: qual è il ruolo di un Comune. A mio modo di vedere l’obiettivo è offrire servizi e prestazioni di qualità a un costo sopportabile. Il contenimento della pressione fiscale è importante, ma non dev'essere l'unico criterio di valutazione per l’ente pubblico. Losone piace e attira nuovi domiciliati proprio per i servizi che offre oltre che per la bellezza del territorio.

Non temete le conseguenze della pandemia?

Bianda: Al momento abbiamo riserve sufficienti, sempre che l'emergenza sanitaria passi nel giro di un paio di anni.

Spazi pubblici per la socialità: come animare il Comune? La futura piazza basterà? Pensare a zone incontro o aree pedonali?

Catarin: Non siamo un Comune dormitorio. Gli spazi e le opportunità di socializzazione non mancano. Oltre al Meriggio, a breve apriremo uno spazio pubblico interessante e coinvolgente nella zona Cesura: la chiusura della via e l’apertura del nuovo parco giochi daranno sicuramente a Losone uno spazio d’incontro centrale e innovativo. A seguire ci sarà la nuova piazza legata all'edificazione della casa comunale. Direi che Losone si sta muovendo nel modo giusto per avere spazi d’incontro.

Bianda: Il comparto con il Centro polivalente per anziani sarà luogo d'incontro intergenerazionale. Nessuno deve sentirsi escluso a Losone: abbiamo un Centro giovani, un servizio dedicato agli anziani soli e altre strutture (spazi e servizi) per stimolare le persone a partecipare alla vita sociale. E in futuro questa offerta si arricchirà con l'ex caserma e magari con un centro diurno nell'attuale casa comunale.

Maggiore partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica. Un capriccio o una necessità? Con quali modalità?

Bianda: È auspicabile, ma stando attenti a non cadere nella trappola di un'eccessiva burocrazia. La creazione di enti intermedi ha un suo fascino e potrebbe essere la soluzione per facilitare una maggior partecipazione della popolazione ai processi decisionali. L’altro lato della medaglia può essere però un ulteriore rallentamento dei tempi d’esecuzione delle opere pubbliche così come dell’erogazione di nuovi servizi e prestazioni.

Catarin: Stanno nascendo degli strumenti interessanti per la partecipazione dei cittadini alla vita politica. A Losanna si parla del Budget Partécipatif: un coinvolgimento della base con proposte di progetti legati al territorio e non solo. Progetti per i quali l'ente pubblico mette a disposizione un sostegno finanziario.

Ambiente: cosa fa il Comune? E cosa potrà o dovrà fare? Come coinvolgere maggiormente il privato?

Catarin: Direi che il nostro comune per l’ambiente fa già la sua parte. Dal 2009 siamo all’avanguardia nella raccolta separata dei rifiuti. Potremo proporre iniziative legate alle energie rinnovabili, con incentivi mirati per le nostre aziende e per gli stabili comunali. Si sta procedendo con l’eliminazione delle linee elettriche aeree, abbiamo il Peco che ci supporta e con i contributi cantonali riusciamo a incentivare alcuni progetti legati alla mobilità lenta o all’installazione di termopompe, pannelli solari e altri. A breve partirà la ristrutturazione completa del “ecocentro” in zona Canaa.

Bianda: Oltre a quanto citato da Ivan, non dimentichiamo che il Comune, con Patriziato e Ses, ha realizzato la più grande centrale termica del Ticino. Centrale che si autofinanzia. Anche a livello di veicoli comunali, ci si sta indirizzando verso il settore elettrico o ibrido. Losone è particolarmente sensibile nei confronti dell’ambiente.

Viabilità: strade principali sempre più intasate e continui imbottigliamenti. Quali sono le soluzioni possibili?

Bianda: La situazione geografica di Losone è complessa: a livello di viabilità siamo un asse di transito. La soluzione è sgravare le strade puntando sui mezzi pubblici e incentivandone l'uso. Si tratta di una sfida, ma vale la pena affrontarla come già stiamo facendo, con l'incremento delle corse e le nuove fermate bus. Il Covid, tuttavia, in quest'ambito ci ha messo i bastoni nelle ruote, spingendo un po' tutti all'utilizzo dei veicoli privati, piuttosto che dei mezzi pubblici.

Catarin: Sono sulla stessa linea. Aggiungerei anche stimoli all'uso della bicicletta elettrica per brevi spostamenti. Dobbiamo spingere  cittadini a cambiare le abitudini e questo non è sempre facile.

Servizi ai cittadini: quali sono quelli da migliorare?

Catarin: Il nostro gruppo propone ad esempio di creare uno sportello per mettere in rete i giovani del paese con le ditte locali che cercano apprendisti e impiegati.

Bianda: Già offriamo servizi di qualità, apprezzati dai cittadini. Guardando avanti, credo che bisognerà porre maggiormente l'accento sul settore dell'ambiente e su quello della socialità.

Quali sono le caratteristiche necessarie per fare il sindaco di Losone?

Bianda: Equilibrio, conoscenza del territorio e dei temi. Ma anche la capacità, che si acquisisce con il tempo e con l'apertura mentale, di creare relazioni all'interno e all'esterno del Comune, ad esempio con i vicini, il Cantone e la Confederazione. Occorrono pure doti di equidistanza fra le parti.

Catarin: Importante è il dialogo con le persone. Prendersi il tempo di ascoltare le proposte e le critiche. Mantenere il buon dinamismo all'interno del Municipio e di conseguenza nella nostra amministrazione. Insomma, bisogna essere coinvolgenti.

 

 

 

 

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