Locarnese

Damiano se n'è andato. Era il sorriso di Piazza Grande

Sconfitto dalla malattia, aveva 53 anni. Con le sue mandorle caramellate era un punto di riferimento ad eventi e manifestazioni in tutto il Ticino

Damiano Leonardi
28 aprile 2021
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“Il regalo più bello è stato incontrarti”. Valgono per tantissima gente in tutto il Ticino, le parole con cui la moglie Mary, nell'annuncio funebre, ha salutato Damiano Leonardi, classe '68, portato via in un attimo da una malattia tremenda. Incontrare Damiano, l'uomo delle mandorle caramellate, dei biscotti della Valle Bedretto, delle caramelle mou, era trovare un sorriso, una battuta, una bonaria, simpatica presa in giro; mai offensiva, ma anzi perfettamente centrata sulla “vittima” di turno. Chi vi scrive era “ul giornalista c'u scriv doma' stüpideri". E via una risata furba, contagiosa, spesso accompagnata da una delle sue mandorle in regalo. Valevano un abbraccio, a maggior ragione adesso che non se ne possono più dare.

Era il sorriso di Piazza Grande, Damiano. Presente per buona parte dell'anno sotto i portici in zona Manor, è stato per decenni un punto di riferimento per la nutritissima “cricca” di amici, conoscenti e passanti che transitando gettavano l'occhio al suo pentolone fumante e non potevano non prestare il naso al profumo delle leccornìe portate giù ogni mattina dalla sua Ambrì, dove Damiano viveva con Mary e i figli Nadia, Tiziano e Ilaria. Ambrì dove Leonardi è stato per anni una presenza fissa all'esterno della Valascia, conosciuto e apprezzato dai tifosi nei pre e nei post-partita. Con le sue mandorle, e due parole gentili, Damiano sapeva essere una consolazione. Come lo era a Lugano, fuori dalla Resega, per le partite casalinghe dei bianconeri. Quando luganesi e leventinesi giocavano entrambe in casa, era la moglie Mary che presidiava uno dei due angoli delle dolcezze. A nord e a sud del Ticino, lo stesso profumo, la stessa accoglienza, imparata fin da bambino seguendo la mamma Bice, che gli aveva insegnato mestiere, ricette e luoghi di stazionamento: le feste di San Provino, i grandi eventi, il Carnevale di Bellinzona. Ovunque ci fosse aggregazione, Damiano era lì, sorridente, allegro ma anche – combinazione rara – capace di discrezione.

È sicuramente accoglienza, la parola che per tutti ha caratterizzato Damiano Leonardi. Di stati d'animo, lamentele, confessioni. Di amicizia, concessa a tutti quelli che avvicinandosi glie ne chiedevano un po' e non potevano fare a meno di offrirgliene. Anziani, impiegati, personaggi di ogni estrazione e cultura, gente di passaggio, addirittura turisti.

Sorridere oggi è difficile, ma sarebbe, crediamo, il migliore commiato. Dalla nostra redazione le più sentite condoglianze ai familiari.

 

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