Locarnese

Scuola Steiner, ampliamento da 2,5 milioni a Minusio

A 10 anni dall'arrivo a Rivapiana, è necessario ottimizzare gli spazi anche in vista di un aumento degli allievi

25 febbraio 2021
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Si consolida la presenza della Scuola Steiner a Minusio. Un progetto d’ampliamento della sede di Locarno Rivapiana è all’albo comunale. Parliamo di un investimento di circa 2,5 milioni di franchi che comprende, in grandi linee, sia una diversa occupazione degli spazi esistenti nel vasto comparto, sia l’ampliamento con un nuovo stabile che andrà a sostituire due dei 4 del fronte nord (vis-à-vis la cosiddetta Villa, ovvero l’elemento dominante del complesso) sia infine la creazione di una piazzetta d’accesso con cui si intende dare respiro al comparto rispetto all’adiacente via dei Paoli. In questo senso, stando alla relazione tecnica di progetto, l’obiettivo è “rafforzare la coesione del tessuto spaziale e paesaggistico dei nuclei di Rivapiana di Sopra e di Sotto e aprire al quartiere un fondo che ora appare isolato dalle logiche del contesto”. Questo, “attraverso una serie di zone più pubbliche (piazzetta e caffetteria), semipubbliche (area di attesa per i genitori) e private (scolastiche)”, per diventare “fulcro di connessione fra i due nuclei di Rivapiana”. La nuova piazzetta d’accesso da via dei Paoli si potrà ottenere arretrando il confine della scuola fino all’inizio della Villa, garantendo così più visibilità e maggior sicurezza rispetto al traffico carrabile sulla via.

In concreto, i piani superiori della Villa verranno interamente dedicati al servizio di custodia del nido e alla Scuola dell’infanzia. Negli edifici a monte non sarà esteso il volume scolastico nelle aree ancora libere, ma verrà ottimizzato il rendimento dei volumi preesistenti. In particolare il secondo piano dello stabile denominato “Scuola 1” sarà portato alla metratura del primo. Inoltre, come accennato, la volumetria di altri due stabili (l’attuale rustico e la falegnameria, situati al centro dello stesso fronte di edifici a nord) verrà sostituita da quella di un nuovo stabile unico. È prevista anche l’eliminazione di alcune barriere architettoniche.

Il complesso era stato messo in vendita una decina di anni fa dal Kinderheim unitamente ad altre sue strutture presenti in Svizzera. Ne era stata alienata la metà e i proventi erano stati reinvestiti per intervenire sulla metà rimanente. Nell’ambito di quella vasta operazione nazionale, a Minusio l’ex Kinderheim aveva fatto gola alla Supsi, ma poi era entrata in scena la Fondazione Magnolia per la Scuola Rudolf Steiner. Mauro Manni, presidente della Fondazione, ricorda che «rispetto ad altre realtà e ad altri progetti, noi, sulla base delle nostre dimensioni, eravamo entrati con un profilo diciamo più basso, almeno a livello infrastrutturale». Comunque, l’investimento era stato oneroso: sui 4 milioni di franchi. «Ora – prosegue Manni – abbiamo nuovamente la possibilità di investire, e vorremmo farlo con questo ampliamento da circa 2,5 milioni di franchi, su 3 anni. Così facendo contiamo di ottenere una crescita dei nostri ambienti nella misura del 20% circa».

La Fondazione Magnolia è proprietaria delle infrastrutture e responsabile verso i creditori, mentre la struttura operativa che gestisce la scuola è l’Associazione sostenitori della pedagogia di Rudolf Steiner. «Le due realtà hanno ruoli diversi ma sono in simbiosi – sottolinea Manni – e l’obiettivo condiviso è fondamentalmente far funzionare una scuola che applica la pedagogia Waldorf di Rudolf Steiner». Una pedagogia che anche nel Locarnese ha un certo successo, se consideriamo che la Scuola Steiner conta attualmente circa 120 allievi fra preasilo, Scuola dell’infanzia, elementari e secondaria (fino alla terza media) e che le iscrizioni all’anno scolastico 2021-22, attualmente aperte, stanno riscontrando un buon interesse. Spiega Manni che «il numero di allievi è piuttosto stabile, anche perchè esiste un chiaro limite fisico della struttura e in ogni caso la nostra pedagogia per essere ben applicata necessita di spazio. Fra gli obiettivi dell’ampliamento v’è proprio la prospettiva di aumentare la capienza fino a 140-150 allievi. Giocherà un ruolo importante la maggiore raggiungibilità del luogo con l’entrata in funzione, a ridosso delle sede, della fermata Tilo di Minusio».

Con l’ampliamento previsto, dice ancora il presidente della Fondazione, «applichiamo la politica del passo dopo passo. Non beneficiando di fondi pubblici (a parte un ristorno sul materiale dei ragazzi) dobbiamo basarci su elargizioni private o prestiti senza interessi. Per questo nuovo investimento abbiamo trovato l’appoggio di una banca antroposofica di Basilea che finanzia progetti a sfondo sociale». È noto che il Piano regolatore della zona è in via di definizione. Bastian Schwischay, architetto associato della Plank & Patners Architetti Sagl, commenta in questo senso che «c’è la volontà, da parte dei progettisti, di tenere conto e naturalmente rispettare quanto indicato sia dal Piano regolatore approvato, sia dalla variante in fase di approvazione. Quello che conta davvero è contribuire a migliorare l’equilibrio e la relazione tra il contesto del nucleo e il complesso scolastico».

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