Locarnese

Minusio, invito a raccontare la propria riva

L’iniziativa dell’Associazione Quartiere Rivapiana, attiva nonostante la pandemia, si integra in un progetto di costruzione della memoria collettiva

Una delle tante possibili prospettive del territorio (Foto Ti-Press)
16 gennaio 2021
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Luogo di approdi e partenze, confine col mondo sommerso, punto d'incontro e osservazione: da sempre la riva è uno spazio significativo che caratterizza la vita di chi ne abita e ne frequenta i dintorni. Lo sanno bene i cittadini di Rivapiana, quartiere di Minusio lambito dal Lago Maggiore, fino a qualche decennio fa piccolo nucleo popolato da pescatori e contadini, ora caratterizzato da una schiera di strutture residenziali affacciate sul panorama del Verbano. Un passato e un presente che sono le coordinate alla base di “Racconta la tua riva”, iniziativa ideata dall’Associazione Quartiere Rivapiana che vuole essere uno spazio di condivisione per mantenersi in contatto e cercare nuove prospettive in una quotidianità paralizzata dalla pandemia. L’invito è di spedire scatti fotografici, riflessioni, aneddoti, ricordi, poesie che riguardino la propria esperienza con il quartiere locarnese, da intendersi come scorci di un viaggio reale o immaginario.

«La partecipazione è estesa a tutti, nello spirito d’apertura che ha sempre caratterizzato l’associazione – spiega Marcella Snider Salazar, presidente del sodalizio –. Alle nostre proposte aderiscono persone provenienti anche da altri luoghi che si riconoscono in questo bene paesaggistico e nel modo di viverlo, di condividerlo intessendo rapporti».

Una selezione di materiali raccolti sarà pubblicata in primavera nella seconda parte della rassegna “Dalla mia riva”, un progetto di teatro comunitario, articolato su più livelli, che ha preso il via a inizio 2020 in collaborazione con l’Accademia Teatro Dimitri, il Teatro Zigoia e il Centro culturale e Museo Elisarion. «Quello che stiamo cercando di fare – illustra Snider Salazar – è sviluppare ed esprimere la nostra memoria di quartiere, una memoria collettiva fatta di tante memorie personali. Una volta pervenuti tutti i contributi (il termine entro cui inviarli è il prossimo 30 marzo) cercheremo di presentarli in parte anche sotto una forma artistica, facendoci aiutare dai professionisti nell’approccio espressivo del teatro comunitario».

Qualche appuntamento previsto dalla rassegna ha potuto avere regolarmente luogo, in particolar modo quelli realizzati dal laboratorio teatrale a cui hanno preso parte cittadini-attori di diverse provenienze, residenti nella regione. Altri eventi, come spettacoli di compagnie estere, sono stati annullati a causa del Covid-19, con la speranza di poterli riproporre durante l’anno in corso.


Modalità relazionali reinventate

In generale l’elenco delle date cancellate è lungo. «Purtroppo – considera la presidente – abbiamo dovuto fare molte rinunce nel periodo del lockdown di primavera e a partire dall’autunno. Tutti gli eventi di vicinanza curati dall’associazione, come ad esempio le chiacchierate mensili a Villa San Quirico o le visite guidate alle mostre, sono saltati. Per fortuna però in estate, che solitamente per noi è un periodo di pausa, siamo riusciti a proporre numerosi incontri all’aperto, come ad esempio le diverse sessioni di risvegli mattutini ‘Respira Rivapiana’».

I membri del sodalizio però non si sono mai fermati per davvero. «A marzo, quando è stato chiuso tutto ci siamo immediatamente attivati, in collaborazione con gli scout, per aiutare le persone che avevano bisogno per la spesa – spiega la vicepresidente Giovanna Pini –. Dopo gli allentamenti durante la stagione calda, quando da ottobre la situazione si è fatta nuovamente critica siamo comunque riusciti a organizzare dei piccoli momenti, affinché le persone si potessero ancora trovare. Ogni giovedì mattina, in gruppi di al massimo cinque partecipanti, con mascherine e rispettando le distanze, facciamo delle passeggiate in zona Portigon; alcuni sono dei fedelissimi. Ci siamo anche aggregati all’iniziativa della Valle Maggia sulla Carovana della plastica, che abbiamo anticipato con una giornata di caccia ai rifiuti sulle rive. O ancora, invece della tradizionale festa di Natale, abbiamo predisposto un punto di raccolta di donazioni a favore del Tavolino Magico, che ha avuto un’ottima rispondenza».

Il continuo reinventarsi del sodalizio è molto apprezzato dalla popolazione: «In tanti si congratulano con noi perché in qualche modo riusciamo nonostante tutto ad esserci – dichiara Snider Salazar –. Ci teniamo in contatto con le newsletter, il sito, la pagina Facebook. Ma lo facciamo anche in modi più tradizionali, come tramite il bollettino e gli albi, perché c’è una fascia di persone, soprattutto anziane, che non ha dimestichezza con i mezzi di comunicazione digitale e che in alcuni casi sta vivendo un forte senso d’isolamento. Leggere di proposte come “Racconta la tua riva”, volte a mantenere una certa vivacità di relazioni tra le persone e con il territorio, può contribuire a far sentire un po’ meno la solitudine di questi tempi, stimolando i cittadini a farsi parte attiva della storia del proprio paese».

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