Locarnese

Quando ti serve il trapano e lo prendi in prestito all'Oggettoteca

Il progetto di una biblioteca degli oggetti sta prendendo forma e sostanza nel seminterrato dello Spazio Elle di Locarno. A ottobre è prevista l'apertura.

Parte del gruppo di lavoro per il progetto Oggettoteca
16 luglio 2020
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A quanti sarà capitato di comperare un utensile, usarlo una volta sola per poi parcheggiarlo nell'angolo più remoto di cantina, solaio, cucina… dimenticandosene l'esistenza? Oppure dandolo in prestito e comunque scordandoselo? La fine è sempre quella: l'oblio. Non sarebbe molto più sensato poterlo prendere in prestito per un uso puntuale?

La risposta è Oggettoteca. Il sostantivo è onomatopeico - a pronunciarlo si rimbalza fra le g e le t ritrovandosi nelle o - e racchiude un progetto tanto utile e sostenibile, quanto interessante. Trasposto alla spiccia, potremmo definirlo come una biblioteca degli oggetti e prenderà casa in un locale dello Spazio Elle, in Piazza Pedrazzini di Locarno.

La bella e nuova iniziativa - si tratta di una prima a livello cantonale (un'idea simile la propone la Filanda di Mendrisio) - la racconta Francesca Estrada, membro di comitato del Forum socio-culturale del Locarnese (che gestisce lo spazio) dal 2019, nonché componente del gruppo promotore del progetto.

È necessario cambiare mentalità: da possessori a utilizzatori

«L'Oggettoteca è nata spontaneamente, all'interno di Elle», spiega la nostra interlocutrice. In particolare, ricorda, come estremamente fruttuosi gli eventi di carattere ecologico e anche sociale, come le Discosoupe alla cui base sta la sensibilizzazione contro lo spreco di cibo. «Man mano, si è creato un giro di conoscenze: persone sensibili alla questione e anche ai principi (condivisi) di ecologia, socialità e sostenibilità. Le buone idee nascono sempre dalle belle discussioni», afferma.

Concetti che tirano in causa - scontato scriverlo - il consumismo che contraddistingue la nostra società (in larga parte per lo meno) e crea non pochi problemi al nostro pianeta. Una forma mentis difficile da decostruire e riplasmare. L'Oggettoteca va in questa direzione, promuovendo la cultura della condivisione, perché “non si ha bisogno di possedere, ma di utilizzare”.

«A settembre 2019, abbiamo portato la proposta di una biblioteca degli oggetti in comitato», ricorda Francesca. Innanzitutto, il gruppo d'interesse che conta oggi sei componenti si è informato interessandosi a progetti analoghi con i medesimi principi fondamentali, «per capire come far funzionare la nostra biblioteca degli oggetti». Il progetto cui si è fatto riferimento per comprendere l'entità e il suo funzionamento è Leila, la prima nel suo genere in Italia, più precisamente a Bologna.

Con Leila, i suoi ideatori riescono ad agire quotidianamente su più fronti. Partiamo da quello economico: la condivisione permette l'utilizzo pieno degli oggetti, risparmiando l'acquisto di un utensile che per la maggior parte del tempo resta inattivo. Dal punto di vista ecologico, si evita di "produrre" inquinamento eccessivo con lo smaltimento del prodotto. E ancora il livello culturale: perché la condivisione favorisce l'esercizio della fiducia e, "la riflessione sull'idea di possesso in favore dell'utilizzo, aiuta a restituire un valore agli oggetti e alle relazioni che ne scaturiscono". Si tende perciò a una trasformazione fondamentale delle persone, da consumatrici a utilizzatrici: «È necessaria una presa di coscienza, anche della quantità di materie prime che vengono utilizzate per la produzione di oggetti», aggiunge Francesca. Oltre alla sensibilizzazione sulla condivisione contro spreco e consumismo, l'Oggettoteca è anche un progetto sociale e intergenerazionale. Per la gestione dello sportello, infatti, si è pensato d'integrare più realtà associative sul territorio, «come la collaborazione con due classi di scuola speciale in stage oppure con l'Associazione di quartiere Rusca Saleggi».

Come in biblioteca, si utilizzerà una tessera

Come in ogni biblioteca, la condivisione degli oggetti avviene tramite prestito, pensata in particolare per quegli utensili di uso saltuario (basti pensare che l'utilizzo medio di un trapano è di soli sette minuti nell'arco della "sua vita", se non se ne fa un uso professionale). Un prestito cui si avrà diritto associandosi tramite tessera. «Stiamo ragionando sui tempi del prestito e sul regolamento, anche a dipendenza degli articoli... magari tessere diverse per categorie di utilizzatori con una o più quote annuali e sociali (studenti, Avs eccetera)», spiega la nostra interlocutrice.

Alla fine di giugno è stato concluso parte dell'allestimento dello spazio: la biblioteca degli oggetti avrà casa in uno dei locali del seminterrato di Elle; la sua apertura per il momento è segnata al 3 di ottobre 2020. «La messa a punto dell'Oggettoteca è stata possibile grazie a una serie di connessioni, ad esempio gli scaffali ci sono stati dati da un negozio in centro a Locarno che era in ristrutturazione», racconta entusiasta. Scaffali che hanno già alcuni oggetti quali ospiti, «raccolti dal gruppo di lavoro». Per l'assortimento degli utensili, i promotori hanno pensato all'organizzazione di tre giornate evento durante l'estate. «A ottobre, vorremmo partire con un'ottantina di utensili in inventario, arrivando alla fine di quest'anno con 200».

"Riempiamo gli scaffali" è l'appuntamento proposto per sabato 18 luglio (15-19) nel cortile dello Spazio Elle. L'invito alla raccolta è aperto a tutti coloro che in cantina, garage, soffitta hanno oggetti e utensili (in buono stato e se possibile con libretto delle istruzioni) usati saltuariamente che si possono dare in prestito oppure regalare al progetto (cfr. pagina Facebook omonima).

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