Locarnese

'Il mio Palacinema una fabbrica di collaborazioni'

Con gli eventi culturali promossi dal Cisa (assieme ad altre realtà) prende sempre più forma la piattaforma voluta dal direttore Roberto Pomari

(Ti-Press)
1 febbraio 2020
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Il Palacinema come vero laboratorio dell’audiovisivo, come «piccola fabbrica» i cui settori sono interconnessi. Fra essi, il Conservatorio internazionale di scienze audiovisive (Cisa), considerato «attore determinante, per contenuti e ricchezza», della più ampia piattaforma di orchestrazione di eventi.

Nella parole di Roberto Pomari, direttore del Palacinema, c’è l’entusiasmo per un progetto la cui entità inizia davvero a palesarsi. Lo fa con un’offerta culturale composita – ascrivibile appunto in primo luogo al Cisa, con la collaborazione di terzi – che nell’attualità e nel prossimo futuro trova due significativi “spiragli”. Uno è per l’appunto luminoso e si chiama “I cercatori di luce”. Si tratta di una mostra che ha quale cardine una videoinstallazione multimediale in 3D dell’artista aostana Giuliana Cunéaz, realizzata in collaborazione con il Cisa. Verrà mostrata in prima mondiale dal 17 al 29 marzo prossimi. «Parliamo di un’opera immersiva che verrà proiettata su tre grandi schermi e che riguarda artisti, intellettuali, performers e attori che danno vita a diverse espressioni artistiche», spiega Domenico Lucchini, direttore del Cisa.

Da non perdere, parallelamente, l’esposizione dei costumi “di scena” e il percorso in cui viene presentata la serie di lavori inerenti al progetto. La videoinstallazione sarà accompagnata da interventi sonori, ingrandimenti fotografici, stampe digitali su carta cotone, progetti e schizzi dei lavori proposti nel video. Una sezione specifica verrà dedicata alla grande attrice spagnola Angela Molina, protagonista della videoinstallazione.

'Il grande sonno'

Nell’attesa, prosegue la rassegna cinematografica “Il grande sonno”, che lo stesso Cisa, in collaborazione con Enjoy Arena, propone presentando otto grandi classici della storia del cinema sul tema del sonno. Dopo il successo riscosso dal “Nosferatu” di Murnau musicato dal vivo, settimana prossima, mercoledì 5 febbraio (20.30), verrà proiettato (in versione originale inglese, con sottotitoli in italiano) proprio il film che dà il titolo alla rassegna: “Il grande sonno” di Howard Hawk, thriller statunitense del 1946 con i giganti Humphrey Bogart e Laurent Bacall. Sempre a febbraio, il 19, seguirà “Il posto delle fragole” di Ingmar Bergman, poi la rassegna continuerà fino a maggio con “Il dormiglione” di Woody Allen (4 marzo) “Alcuni giorni della vita di I. I. Oblomov” di Michalkov  (18 marzo), “Wide Awake” di Alan Berliner (8 aprile), “L’uomo senza sonno” di Brad Anderson (22 aprile) e “Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti di Weerasehakul (6 maggio).

Tutte le proiezioni avvengono nella sala 3  ad un prezzo di 10 franchi per ogni singola serata, con possibilità di abbonamento (50 franchi) per l’intera rassegna. Ancora da segnalare che nel foyer prosegue la mostra della neodiplomata Cisa Denis Liardet dal titolo “Sogno visum”: un progetto fotografico commissionato dalla European Sleep Foundation (un cui video promozionale, prodotto  proprio dal Cisa, è pure presentato nell’atrio).

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