Locarnese

Ponte Brolla, ecco come cambierà la viabilità

L'incrocio per la Vallemaggia e le Terre di Pedemonte crea spesso, complice anche il passaggio a livello, dei rallentamenti. In arrivo corsie preferenziali

25 gennaio 2020
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Un nodo, quello dell’incrocio stradale-ferroviario di Ponte Brolla, che da decenni fa discutere. Soprattutto per i rallentamenti che crea in momenti di forte traffico, quando vetture dirette in Vallemaggia o nelle Terre di Pedemonte convergono e devono spartirsi la precedenza. Un problema particolarmente sentito ad esempio in estate, quando la “marea” di bagnanti, lasciate le spiagge della Maggia, rientra in direzione della città, andando a “ostacolare” coloro che, da Locarno, tornano in direzione del Pedemonte o dell’Onsernone. A peggiorare il tutto, il passaggio a livello di Ponte Brolla, dove le barriere che si abbassano per consentire il transito dei treni generano ulteriori intoppi. Se poi questi ultimi, con il potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico previsto, circoleranno a cadenza superiore, la situazione arrischia, davvero, di farsi preoccupante.

Per questo da un po’ di tempo Cantone, Commissione intercomunale dei trasporti (Cit), Ascovam e autorità municipali della Vallemaggia e del Pedemonte stanno affinando degli studi per vedere di risolvere il problema alla radice. Proprio mercoledì, un progetto concreto è stato esposto dal Cantone. «Ci è stato illustrato un progetto definitivo, che sarà portato a termine entro il 2025 – spiega Michele Rotanzi, presidente dell’Ascovam –. Rientra nell’ambito del programma d’agglomerato Paloc III e dovrebbe essere pronto entro tale data». L’elaborato, che sembra aver convinto un po’ tutti gli attori, prevede vari tipi di intervento. Dapprima, a livello ferroviario: le attuali barriere, assai “lente”, verranno sostituite con un modello più “scattante”, così da ridurre i tempi di apertura/chiusura della strada anche con un numero maggiore di corse del treno.

Le nuove corsie di preselezione

Ma le grandi novità riguardano però la strada. Verranno infatti create, con allargamenti della carreggiata, delle corsie di preselezione destinate a rendere più fluido il traffico. Anche se la precedenza rimarrà accordata a coloro che sono diretti in Vallemaggia, questi accorgimenti consentiranno di evitare che chi intende svoltare formi rallentamenti. Ad essere ampliata sarà la carreggiata che da Solduno sale verso la stazione di Ponte Brolla, circa un duecento metri prima dell’incrocio, così da permettere il “raddoppio delle corsie”. Per fare ciò, gli attuali posteggi del Ristorante Stazione verranno eliminati. È previsto pure l’allargamento della strada sul ponte, dove senza andare a spostare i binari della Centovallina e a deturparne l’immagine da cartolina, verrà ricavata un’apposita corsia per chi, da Tegna, intende dirigersi in Vallemaggia. A loro volta pure gli automobilisti valmaggesi diretti verso le Centovalli beneficeranno di una corsia di preselezione.

Per gli esercizi pubblici della zona, nessun timore. Il progetto prevede infatti la creazione, a monte dell’attuale fermata del bus per la Vallemaggia, di un park& ride. Un’area di sosta di una trentina di stalli, tra pubblici e privati, pensata proprio per sopperire ai posteggi cancellati. Nuove fermate dell’autobus delle Fart completano il quadro futuro di un piano viario che sembra aver convinto tutti. Anche perché i modelli di simulazione (e di sviluppo) del traffico mostrati durante l’incontro hanno convinto. Costo dell’operazione, grossomodo 6 milioni di franchi. La Confederazione ha dato il suo pieno sostegno.

Un miglioramento sensibile

«Quello di Ponte Brolla è sempre stato un nodo difficile – commenta Paolo Caroni, presidente della Cit –. Grazie a questi cambiamenti sicuramente la fluidità del traffico sarà maggiore e il congestionamento viario ridotto anche con il potenziamento del trasporto pubblico previsto». Concorda Rotanzi: «I principali beneficiari saranno gli automobilisti diretti nelle Terre di Pedemonte. Per la Vallemaggia rimane il problema delle barriere del treno... Comunque siamo fiduciosi». Scartata infine, per ovvie ragioni di costi, l’ipotesi di una galleria d’aggiramento.

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