Locarnese

Centovalli, la lince si prende parte della preda

Singolare avvistamento ai primi di dicembre; un cacciatore che aveva appena abbattuto un capriolo si è visto 'scippare' il fegato dell'animale

(Ti-Press)
10 gennaio 2020
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Nelle Centovalli e in Vallemaggia è caccia – ma solo fotografica – alla lince. Il magnifico gattone, infatti, è stato avvistato da un esperto cacciatore della regione che, col figlio al seguito, lo scorso mese di dicembre, durante il periodo della caccia selettiva, si è imbattuto nel felino. Un incontro, il loro, che ha dell’incredibile se si pensa alla particolare circostanza in cui è avvenuto. E che, oltretutto, non rappresenta un caso isolato. Il felino, che prevalentemente conduce vita crepuscolare e che attacca le sue prede con la tattica dell’agguato, è infatti apparso alla stessa persona una prima volta, in pieno giorno, sui monti di Borgnone, nelle Centovalli, lo scorso mese di settembre.

Di passaggio dinnanzi al cancello

«Ero appena rientrato da una battuta di caccia – racconta a ‘laRegione’ l’interessato – e dal giardino di casa ho visto passare, dinnanzi al cancello d’accesso, l’animale. Sui due piedi sono rimasto di stucco. Non ho dubbi che si trattasse del predatore. La lince si è poi dileguata, senza troppa fretta, in direzione del bosco, sparendo dalla mia visuale». Il secondo “incontro” è invece storia più recente. Siamo ai primi di dicembre, il cacciatore in compagnia del figlio è impegnato in una battuta di caccia nella stessa zona. Prende di mira un esemplare femmina di capriolo, spara, l’animale, centrato in pieno, cade a poca distanza da dove poco prima stava pascolando. «Ci siamo incamminati per andare a recuperarlo – prosegue – quando all’improvviso, tra la vegetazione, è sbucato un animale con un boccone tra le fauci. Sui due piedi ho pensato che si trattasse di una volpe. Ma poi, osservandola bene da vicino mentre si allontanava come se niente fosse, ci siamo accorti che era una lince.

Un furto in piena regola

Aveva i suoi tipici ciuffi sulla punta delle orecchie e la coda corta. Incuriositi («tra il rumore degli spari e quello prodotto dai nostri passi nella boscaglia mentre ci avvicinavamo, mai avrei pensato di incontrare questo felino»), abbiamo raggiunto il capriolo. E lì la sorpresa è stata ancora più grande: in pratica nel breve lasso di tempo necessario ad arrivare sul posto la lince aveva già addentato il ventre dell’animale morto, per portarsi via il fegato. Vi giuro che siamo rimasti senza parole. Certo è che doveva già essere affamata! Presi alla sprovvista, non abbiamo avuto il tempo di scattarle delle foto col telefonino. Ho comunque subito avvisato i guardiacaccia dell’accaduto». Che il felino in questione (una sessantina di centimetri d’altezza, per un’ottantina di lunghezza) abbia trovato casa da quelle parti è lecito crederlo. Lo provano anche delle orme lasciate sulla neve in occasione delle ultime precipitazioni di novembre.

Da parte sua, l’Ufficio caccia e pesca ha proceduto alla posa di fototrappole (non solo nelle Centovalli bensì anche in Vallemaggia) proprio per riuscire a “immortalare” il gattone. Fino ad ora, però, il felino non si è fatto “catturare”. Negli ultimi 20 anni, in Ticino, le foto di linci si contano sulle dita di una mano. L’ultima risale a un esemplare ripreso sui monti di Bodio. L’avvistamento nelle alte Centovalli ha del sensazionale proprio perché è raro vedere un animale come la lince, che teme l’uomo e che raramente si spinge nelle vicinanze dei centri abitati, girovagare con tanta indifferenza.

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