Locarnese

Sport a lago, il progetto giusto è una 'Marina'

Il caso Patriziato-Vela Giovane rilancia il dibattito sulle strutture e l'occupazione delle rive. Il parere del Demanio

Domenico Maggisano e Renzo Merlini per l'accordo fra Vela Giovane e Patriziato di Minusio
5 dicembre 2019
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Un “piccolo” caso locale – ora risolto – che traduce un’esigenza più ampia e che tocca il grande tema della fruibilità pubblica e privata delle rive del lago. Il piccolo caso è quello che fino a ieri – idealmente – vedeva fronteggiarsi il Patriziato di Minusio, proprietario della famosa Rivapiana, e la Vela Giovane, realtà societaria che promuove sport lacustri come vela, Sup e canoa e lo fa con una base di oltre 100 soci attivi e una quarantina di ragazzi che frequentano i corsi. A ballare, come si suol dire, la possibilità di permanenza, per la Vela Giovane, sulla superficie direttamente a lago situata alcune centinaia di metri a est della zona del “Portigon”. A favore del club un vecchio contratto d’affitto per l’occupazione del suolo, siglato con il Patriziato verso la fine degli anni 90; a suo sfavore, la spada di Damocle di una situazione tollerata dal punto di vista pianificatorio (la Vela Giovane dispone di una sede impiantata fuori zona edificabile) e non del tutto idonea da quello dell’ordine e del decoro.

Da qui la sempre più impellente necessità, per il Patriziato, di mettere i puntini sulle “i” dal punto di vista legale in primis, ma anche da quello del rinverdimento e della rivalorizzazione di tutta la riva, così come dimostrato ad esempio da un altro caso importante, quello dell’attracco all’ex Navegna. Necessità di ripristino, tornando alla Vela Giovane, tradotta in una disdetta intimata al club 5 anni fa, passata poi dall’Ufficio di conciliazione in materia di locazione – e dalla concessione di un’ulteriore proroga massima quinquennale – e approdata infine, proprio ieri, praticamente a scadenza, alla firma di un accordo. In base al nuovo contratto la Vela Giovane potrà disporre della sua sede e del suo “campo” d’attività per ulteriori 5 anni, ma accontentandosi di una superficie a lago minore rispetto a quella precedentemente sfruttata, e riordinando quella rimasta. “Architetto” delle discussioni e moderatore delle trattative – su specifico incarico della direzione del Dipartimento del territorio – l’Ufficio del Demanio con il suo capo, Antonio De Nigris (un caso emblematico, va sottolineato, di come l’ente pubblico possa farsi parte attiva nella ricerca di una soluzione, andando oltre la mera burocrazia). Mentre il presidente del Patriziato di Minusio Renzo Merlini e quello della Vela Giovane Domenico Maggisano hanno motivi per rallegrarsi (la società pagherà fra l’altro un affitto più alto, che consentirà al Patriziato di respirare in attesa che si concretizzi la sua casa patriziale in vicolo Torcett), la “Regione” ha sentito De Nigris per una valutazione più generale della problematica degli insediamenti per attività sportive a lago. «L’occupazione di spazi sulle rive è sempre un problema soprattutto da un punto di vista infrastrutturale, cioè per quelle società che per svolgere le loro attività devono far capo a sedi, magazzini, depositi o spazi in cui tenere gli “attrezzi del mestiere” – premette De Nigris –. D’altra parte è doveroso riconoscere – in questo caso come in altri – il grosso impegno portato avanti a favore dei giovani, proponendo la pratica di discipline sportive e favorendo così l’aggregazione». Il problema, prosegue De Nigris, «è se, nel caso di situazioni consolidate e già presenti, si tratti di intervenire oltre alla piccola ristrutturazione». Ecco allora che il capo dell’Ufficio del Demanio inquadra come soluzione ideale «l’aggregazione delle società che imparino ad operare in modo sinergico. Chiave di volta, per il Locarnese, può essere un progetto più ambizioso di “Marina”, legato a più club che propongono attività sportive a lago. È una soluzione cui il Cantone guarda con particolare favore».

Il progetto di Locarno

A Locarno, da qualche anno, la “Marina” in zona canottieri rientra nei grandi progetti molto evocati ma ancora non entrati nel vivo. Paolo Caroni, capodicastero Pianificazione della Città, conferma che «la nuova pianificazione della riva lago prevede in effetti una struttura del genere. Il malloppo è già andato al Cantone e siamo allo stadio delle osservazioni preliminari».

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