Locarnese

L'antiquario sfrattato a 95 anni

Minusio: dagli oggetti preistorici ai libri antichi, dai quadri ai vinili. Carlo Pedroni e un 'tesoro' da piazzare entro fine anno

23 agosto 2019
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Un busto di Giulio Cesare. I vasi cinesi e quelli giapponesi. I quadri - alcuni appesi e moltissimi impilati – , l’arte africana e quella asiatica. I mobili di pregio, centinaia di libri antichi (alcuni, forse, parte di quel lotto di 40 casse acquistato a suo tempo da Sotheby’s a Firenze per 34mila franchi). E poi ancora gli oggetti etruschi, il pugnale romano e gli stampini preistorici. Senza dimenticare i vinili, le poltrone, i mosaici, le figure religiose e gli oggetti in vetro di Murano.

Carlo Pedroni ci sta in mezzo e conta i giorni. Entro fine anno dovrà fare in modo che non troppa di questa parte di vita vada inesorabilmente persa. Tradotto: vendere (o quantomeno “piazzare”) per liberare il magazzino dell’ex palazzo postale di Minusio recentemente acquistato dal Comune, che vi trasferirà parte dei suoi servizi. E che per questo gli ha prima intimato lo sfratto al 30 luglio, poi ha concesso una proroga fino al 31 dicembre.

Non fosse che Carlo ha 95 anni, e che al materiale in giacenza sono legati ricordi e ingenti investimenti, la partenza forzata potrebbe tradursi in mero esercizio amministrativo e logistico da chiudersi con il cartello “fine attività”. Ma Pedroni qui dentro si muove a memoria, con passi lenti e misurati come sono i commenti su ogni singolo pezzo per cui gli si chiedano informazioni: il libro del 1907 con le stampe Maori e l’enciclopedia francese, la statuetta in ebano intagliato e il singolare quadro della Madonna del Sasso realizzato in piastrelle. Ci sono parenti garibaldini, nella vita di quest’uomo originario di Mergoscia, ex ingegnere chimico per 30 anni alle dipendenze di Novartis; ci sono il senso del bello e una lucidità intatta nonostante l’anagrafe. Ma il tempo corre comunque, per Carlo Pedroni. E lui lo osserva, tenendolo a bada.

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Il magazzino d'antiquariato di Pedroni è situato a Minusio, all'entrata sud retrostante l'ex palazzo postale di via Verbano. È raggiungibile nei giorni feriali dalle 14 alle 17.30 (e telefonicamente allo 091 743 12 47 - in sede - o allo 091 751 86 66, privato).

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