Locarnese

Per i cipressi la morte arriva all’improvviso

Ieri il taglio alberi "per pericolosità" in via Simen a Minusio, in anticipo di 4 mesi rispetto alle previsioni. Uno era protetto.

14 giugno 2019
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Mezz’anno di “resistenza” non è bastato per salvare l’alberatura d’alto fusto antistante a un condominio in via Simen a Minusio, tra cui un albero segnalato nella lista comunale degli esemplari meritevoli di protezione. Il pericolo di una “tabula rasa” era stato annunciato a gennaio, poi si erano contestate perizia e decisioni dell’assemblea condominiale e dell’amministrazione. Ma ieri mattina le motoseghe sono entrate in azione, anche con l’avallo del Municipio, che ha giustificato il taglio del grande cipresso protetto sulla base della sua pericolosità, stabilita da una perizia specialistica.

A gennaio un accorato intervento in difesa dell’alberatura era stato fatto da Thomas Richers – residente nel condomino – che parlava di due rari cipressi himalayani di età superiore ai 100 anni, appartenuti all’ex Parco del Canto Sereno, i quali sarebbero stati prossimi all’abbattimento dopo la segnalazione di alcuni proprietari di auto preoccupati “perché le radici hanno sollevato piastre dei parcheggi”. L’azione di deforestazione urbana era così stata momentaneamente bloccata in attesa di una controperizia che avrebbe potuto dimostrare l’assenza di pericolo e la conseguente necessità di salvaguardare gli alberi. Se ne sarebbe dovuto discuterne nell’ambito della prossima assemblea del condominio, prevista dapprima a inizio luglio e poi spostata in ottobre dall’amministrazione, che ha tra l’altro rimesso il mandato con il condominio Panorama a decorrere dal mese di settembre.

Secondo l’associazione di quartiere Rivapiana, che a maggio aveva protestato sul suo giornalino (www.rivapiana.net) si tratta di 4 alberi lungo via Simen e 2 lungo via San Quirico: parliamo di alberi secolari di indubbio valore anche paesaggistico, caratteristici della zona. Per quanto riguarda il cipresso protetto, Giorgio Mas, capotecnico di Minusio, conferma l’esistenza della perizia ufficiale che ne indica la pericolosità e sottolinea che «il cipresso dovrà essere sostituito da un’altra pianta di valore, e più in generale è stato chiesto un piano del verde per rialberare la zona “colpita” dal taglio alberi».

Marcella Snider Salazar, del Quartiere Rivapiana, è indignata: «Lo scempio era stato scongiurato, si attendeva una perizia che confutasse le indicazioni della prima e un piano del verde che prevedesse i necessari lavori di manutenzione volti alla conservazione. A che cosa serve un piano del verde quando tutti gli alberi sono già stati eliminati? Si parla tanto di emergenza clima, purtroppo però da noi non c’è ancora una vera sensibilità».

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