Locarnese

Per i Monti un bell'autosilo (anche se più caro di quanto sperato)

In Consiglio comunale a Locarno s'accende il dibattito sullo scarto fra la cifra massima indicata dal legislativo (2,6 milioni) e il costo reale dell'opera che verrà realizzata (4,3 milioni)

3 giugno 2019
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La domanda, un po’ lunga, è la seguente: ha senso che un Consiglio comunale indichi una cifra massima di spesa per un’opera (in questo caso un autosilo), faccia iscrivere questa cifra nel bando di concorso d’architettura, ma poi, accorgendosi che il costo reale dovrà per forza essere di molto superiore, faccia finta di niente e avalli l’investimento? Il caso specifico è quello dell’autosilo ai Monti, che avrebbe dovuto costare non più di 2,6 milioni di franchi (in questo senso parlava un emendamento accolto dal legislativo nel 2016) ma a conti fatti ne costerà non il doppio, ma quasi (4,3 milioni).

Al quesito hanno cercato di dare una risposta in molti, stasera, prima del voto (favorevole con un solo contrario) al credito di 315mila franchi per la progettazione definitiva della struttura. In merito al “non senso” del limite poi ampiamente superato si è espressa in particolare la socialista (e architetto) Sabina Snozzi Groisman, che per una questione di coerenza chiedeva addirittura la bocciatura da parte dei colleghi. Un “non senso” rilevato di sponda anche dal capodicastero Davide Giovannacci, secondo cui i 2,6 milioni erano già fuori mercato in partenza e il Municipio lo sapeva.

In difesa del controllo preventivo dei costi – anche se a conti fatti essi superano poi di gran lunga i paletti – ha invece giocato il corelatore (unitamente a Stefano Lucignano) del rapporto gestionale, Gian Beatro Vetterli, secondo il quale «le cifre non erano campate in aria ed è diritto e dovere di un Consiglio comunale stabilire limiti di costo». Tutti d’accordo, per altro, sulla particolare qualità urbanistica del progetto che verrà realizzato (“Baldassare”, di Michele Arnaboldi) e sulla necessità di stalli ai Monti, anche se a quest’ultimo proposito si è levata la voce dei Verdi, con Matteo Buzzi, che considera eccessiva la spesa e vedrebbe meglio un servizio pubblico più efficiente. Comunque, ha considerato Giovannacci, la struttura, se ben gestita, dovrebbe autofinanziarsi.

Il Consiglio comunale ha poi approvato all’unanimità l’acquisto delle azioni della Porto regionale Sa dalla Kursaal Locarno, per diventare il maggiore azionista pubblico. L’obiettivo è strategico: poter decidere se e come intervenire, in futuro, sulla struttura, che ha oltretutto una buona redditività. 

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