Locarnese

Un... puzzle dal suono angelico

A Gordola è corsa alla generosità per la revisione dell'organo della Chiesa di Sant'Antonio Abate. Costo: 65mila franchi. Ma ne mancano 46mila...

(Ti-Press/Golay)
22 aprile 2019
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“Un’armonia che ci accompagna da 28 anni”. Il Bollettino parrocchiale di Gordola ha le parole giuste per descrivere l’organo Kuhn all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate. Era il 1990, e con il concerto inaugurale del maestro Latry Olivier del 15 settembre la popolazione poté ascoltare in tutta la sua qualità sonora uno strumento del costo di 700mila franchi, frutto degli sforzi di tutti, sponsor e cittadini. Per usare altre parole del bollettino, ora “è tempo per una spolverata”. Perché nonostante i tecnici abbiano riscontrato il suo buono stato di salute grazie alla cura con la quale è stato trattato nel tempo, e grazie alle puntuali e annuali accordature, dopo 28 anni la revisione si rende necessaria.

«Nel 1990 tutti contribuirono a quel grosso importo, anche con piccole cifre», racconta alla ‘Regione’ Gianpietro Lonni, presidente del Consiglio parrocchiale. «Il momento è arrivato, un lavoro di revisione completa diventa essenziale per salvaguardare quello che è un bene culturale». Per smontare e pulire mantice e somiere, tutte le parti meccaniche e le ben 1’360 canne di cui l’organo è composto si rende necessaria una spesa di 65mila franchi. A metà dicembre 2018 è partito un primo invio di corrispondenza indirizzata a ditte e fondazioni, che in circa 3 mesi ha prodotto un primo risultato che Lonni giudica soddisfacente: «Ad oggi disponiamo di 19mila franchi, e considerato che l’avviso non è ancora stato esteso a tutti i fuochi possiamo ritenerci moderatamente contenti».

Ma siamo a meno di un terzo del dovuto e la parrocchia confida nella sensibilità della popolazione. Affissa all’albo, prossimamente, verrà posta una riproduzione dell’organo suddiviso in caselle, al fine di monitorare, ogni 2-3 settimane, la generosità di tutti.

Come smontare un puzzle, e rimontarlo nuovamente

Nel dettagliato programma di lavoro redatto in cinque fitte pagine dallo staff ‘medico’ che si prederà cura della salute dello strumento, spicca lo smontaggio completo di ogni singola parte. Un processo che alla lettura dei profani corrisponde a metter mano a un puzzle di migliaia di pezzi da smontare e rimontare, dalla più piccola vite all’impianto eolico responsabile della ‘ventilazione’.

Il tutto dovrebbe avvenire entro le 7 settimane, incluso l’attento lavoro conclusivo di adattamento del suono alla struttura della chiesa. L’ultimo giorno ‘lavorativo’ dello strumento è fissato per martedì 9 luglio, una delle date del Festival di musica organistica di Magadino, l’esibizione di Oana Maria Bran e Arthur Saunier. Il giorno dopo, l’organo andrà in cantiere per essere restituito alla piena operatività a metà settembre. «Sarà un lavoro svolto sul posto, all’interno della chiesa. Due tecnici della ditta costruttrice si fermeranno qui sino a lavori ultimati».

Appuntamento al 13 ottobre

C’è una data ufficiale in cui l’organo tornerà a far sentire la propria voce: è quella del 13 ottobre, quando lo strumentista Alois Koch, che lavorò alacremente a fianco dei tecnici di Kuhn alla costruzione dello strumento, terrà un concerto che ne sancirà la piena operatività. Per la gioia dei parrocchiani, dei gordolesi tutti e del presidente: «Koch questo organo l’ha visto nascere, sarà un grande momento».

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