Locarnese

Tunnel del Sassello, 'non era una boutade'

Il deputato Garzoli (Plr) sulla necessità di una ripartenza immediata degli approfondimenti sul collegamento Lavizzara-Leventina. Dadò (Ppd): 'Ma niente senza l'avallo popolare'

Garzoli e Dadò, entrambi valmaggesi
(Ti-Press)
10 aprile 2019
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Passata (per alcuni) la sbornia elettorale, sul tavolo restano i progetti, le sfide e le promesse. Tra le opere che di questi tempi fanno parlare vi è, senza dubbio, la galleria del Sassello, un tunnel sotto la montagna che dovrebbe un giorno non tanto lontano, nella mente dei suoi ideatori, collegare l’alta Vallemaggia (zona Fusio) con l’alta Leventina (zona di Airolo).

Giacomo Garzoli, deputato Plr valmaggese fresco di rielezione in Gran Consiglio, crede fermamente nel collegamento in questione e nega si sia trattato di una semplice “boutade” da campagna elettorale: «La nostra intenzione è quella di ripartire al più presto con l’idea. Sappiamo che il Consiglio di Stato si è impegnato in questo senso, procedendo ai necessari approfondimenti. Pure le autorità vallerane coinvolte sono pronte a rilanciare il discorso – spiega Garzoli –. Ci saranno due aspetti innanzitutto da approfondire. Il primo è di tipo tecnico e dovrà fornirci un’idea chiara degli interventi necessari da apportare alle vie d’accesso. Il secondo è di tipo ambientale, con l’impatto che l’opera avrà sul territorio. Nessuno (la valle tutta in primis), sia chiaro, vuole rovinare l’integrità territoriale, ci mancherebbe altro. Il governo e noi tutti intendiamo rispettare i contenuti dell’Iniziativa delle Alpi e per questo non saranno costruite strade capaci di sopportare forti volumi di traffico. Quello del Sassello sarà un traforo con due finalità che mirano allo sviluppo della montagna: la prima è di frenare lo spopolamento della Lavizzara, consentendo alle famiglie di continuare a vivere lassù, anche grazie alla nascita di qualche possibilità occupazionale; la seconda è di migliorare la disponibilità di nuovi itinerari per i ticinesi e per un turismo rispettoso dell’ambiente e non assolutamente di massa, che è il nostro vero punto di forza. Un approccio finalmente intervallerano potrà certamente contribuire. Questa è anche la visione condivisa dei tre principali partiti che, al progetto, hanno assicurato il loro sostegno».

Prima delle elezioni il presidente Ppd e valmaggese Doc Fiorenzo Dadò aveva rilevato che «è fondamentale capire se un progetto di questo genere porta vantaggi, è “neutro” o porta addirittura svantaggi. Su questa base si muoveranno i passi successivi. Detto questo, credo che dovere della politica sia dare delle nuove opportunità. Nella galleria vedo la creazione di un “circolo” che possa dare più attrattività e vita a Lavizzara e Leventina. Va sottolineato che l’indotto turistico sarebbe di nicchia, assolutamente non di massa. Comunque, nulla verrà fatto senza l’approvazione della popolazione interessata».

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