Locarnese

Risparmiata Cardada. Ma va tutto al Monte Brè

Clamorosa svolta nel progetto di maxi-resort sopra Locarno: l'hotel '5 stelle superior' previsto a Colmanicchio trasloca

2 aprile 2019
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La premessa è sempre la solita: il Municipio di Locarno ancora non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale (domanda di costruzione) circa le reali intenzioni dei promotori del progetto di maxi-resort fra Cardada e il Monte Brè. Sotto la premessa, tuttavia, ribolle un’attività di marketing silenziosa, esclusiva, accessibile a pochissimi, che indica un cambiamento di rotta sostanziale: prima di tutto nel nome – ora il progetto viene definito “The Lago Maggiore Retrait” –; secondariamente, ma in primo luogo per importanza, l’albergo “5 stelle superior” con centro Spa non è più previsto a Colmanicchio, frazione di Cardada; l’ultima versione del progetto indica un trasloco dell’intera struttura (con annessi e connessi, compreso un eliporto) al Monte Brè, in zona “La Follia I”, su 12mila metri quadrati di superficie. E sempre a Brè, in zona “La Follia II”, vengono confermate le ville e le residenze extralusso su 15mila metri quadrati di terreno. Vengono dunque sfruttati in modo diverso i terreni acquistati dalle partecipate della holding confederata Augur Invest, che è per così dire la “società madre” dell’investimento. Tracce chiare e inequivocabili del clamoroso cambiamento di rotta si trovano sul profilo Linkedin di un’affascinante donna dai tratti mediorientali che risponde al nome di Nadine Abi Aad. Si tratta dell’attuale direttrice esecutiva del settore vendite immobiliari della Augur, e già “Global Key Account Director” alla Andermatt Swiss Alps Ag di Sawiris per due destinazioni “extralusso” del grande progetto alpino. Insomma, un alto profilo poliglotta (parla 5 lingue, fra cui l’arabo) che sa evidentemente come muoversi in determinati ambienti.

Quelli in cui Abi Aad già si è mossa per cercare finanziatori al Monte Brè sono popolati da ricchi investitori a caccia di buoni profitti. Lo dimostra la recente presentazione del “Lago Maggiore Retrait” nel tempio del mercato immobiliare internazionale, il Mipim di Cannes, che nel Palais des Festivals, dal 12 al 15 marzo, aveva convogliato oltre tremila aziende espositrici del settore in rappresentanza di 100 Paesi, 3’800 Ceo e dirigenti e 5’400 investitori, in un contesto ravvivato da 26mila visitatori. Il Mipim viene presentato come “evento che riunisce gli operatori più influenti di tutti i settori dell’industria immobiliare”. In quell’affollato “salotto” il progetto locarnese era stato illustrato come un “santuario della vita elevata” dotato di tutti i comfort, immerso nella quiete, a due passi dal lago e dal Golf di Ascona. Il tutto, con “accesso Vip” in elicottero grazie a un eliporto realizzato sotto i 1’100 metri di quota e quindi non soggetto ad autorizzazioni speciali o a permessi per atterraggi in montagna.

Da questo nuovo scenario emerge dunque la rinuncia a realizzare la parte alberghiera separata a Colmanicchio, dove peraltro un importante lotto di terreni era stato acquistato allo scopo da un’altra società anonima, quella Vita Genesis Ag che ha in Jasmin Selina zu Sayn-Wittgenstein il suo membro di Consiglio d’amministrazione con firma individuale. Jasmin Selina è la moglie di Peter zu Sayn-Wittgenstein, il sedicente “Principe” che a Brè aveva personalmente condotto gran parte delle trattative di compravendita immobiliare con i proprietari locali. Di Peter si perdono dunque improvvisamente le tracce. Quanto alla possibile destinazione dei terreni “stralciati”, è mistero fitto.

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