Locarnese

Clima: ecco cosa farà Locarno

Piano energetico comunale, mobilità, il nuovo Ufficio energia, la mappatura degli stabili e molti altri strumenti 'messi in campo'

15 febbraio 2019
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Locarno Città dell’energia, con tutti i suoi strumenti, come risposta, molto diretta, alla china lungo la quale stiamo scivolando in materia di cambiamenti climatici. Lo ha sottolineato il municipale Bruno Buzzini, anche a nome del collega responsabile Niccolò Salvioni, nel corso della tavola rotonda proposta martedì sera al Palacinema nell’ambito del convegno sul tema organizzato dal Dipartimento del territorio e da MeteoSvizzera. Buzzini ha fatto riferimento innanzitutto al Piano energetico comunale (Peco), «strumento di lavoro per raggiungere determinati obiettivi entro il 2035-50, che indica tutta una serie di progetti per ottenere in futuro un approvvigionamento energetico efficiente e sostenibile.

Uno dei vari obiettivi del Peco è proprio la riduzione media del fabbisogno del 30% per quanto riguarda la mobilità». In tema di mobilità ha poi parlato di Bike Sharing, con l’ampliamento della rete comunale e intercomunale; di Piano di mobilità scolastica; dei progetti PaLoc2 e 3 «che prevedono molti interventi legati alla mobilità lenta, come la nuova passerella ciclo-pedonale sul fiume Maggia e l’introduzione di diverse Zone 30 nei quartieri residenziali»; e di mobilità aziendale comprensoriale. Altri elementi sottolineati da Buzzini sono stati l’Ufficio energia attivo dal 1° marzo 2018, le azioni di sensibilizzazione pubblica e la mappatura «non soltanto energetica ma anche funzionale e di gestione ordinaria degli stabili comunali, «che permetterà di pianificare e gestire gli investimenti in modo oculato».

Di particolare interesse anche il discorso riguardante la gestione del verde urbano, con il progetto di inverdimento estensivo «con la semina dei fiori locali per riproporre il paesaggio delle nostre valli nel tessuto urbano, che prevede delle miscele di essenze floreali con particolari miscugli di fiori utili per esempio alle api o alle farfalle». Con l’estensione delle superfici verdi, ha concluso, «aumenterà la qualità di vita di pari passo con una maggiore attrattività dei quartieri. Si potrà anche gestire e mantenere il verde urbano ottimizzando i costi di gestione».

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