Locarnese

Frane, la storia infinita

Meis, Cannobio e ora Maccagno: la montagna non smette di piangere

15 dicembre 2018
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Potrebbe essere riaperta in giornata la strada statale 394 del Verbano orientale chiusa dalle 2 della notte tra giovedì e venerdì a seguito di una frana caduta all'altezza di Maccagno, nei pressi di Pino e Veddasca. Quanto accaduto ha comportato anche l’interruzione della linea ferroviaria internazionale che collega Luino a Bellinzona, interessata dalla caduta di diversi massi che hanno colpito un treno merci diretto in Svizzera. Non ci sono feriti e neppure danni alla merce trasportata, il treno è stato riportato a Luino.

Tra la località lacustre e Gallarate, per tutta la giornata di ieri i bus hanno sostituito i treni; in serata non si avevano notizie sulla ripresa della circolazione ferroviaria. Poi, alle 17 a Maccagno, quando sull'intera zona era calato il buio, si è svolto un incontro per fare il punto sulla messa in sicurezza della parete rocciosa franata, terminato con la decisione di tenere chiusa la statale almeno sino alle 15 di oggi. Dalle 17 alle 20 di ieri, e dalle 6 alle 8 di oggi, la statale del Verbano orientale sarà aperta, percorribile solo a piedi e, per motivi di sicurezza, scortati dalla Protezione civile. Finestre aperte per i frontalieri che a Maccagno potrebbero salire sulle autovetture di colleghi. Sono loro, ancora una volta, a subire i maggiori disagi: chiuso il valico di Dirinella, sono stati dirottati sui valichi di Fornasette, Palone, Ceremanaga e Lavena Ponte Tresa. Caos a Lavena Ponte Tresa dove in via Libertà sono in corso lavori.

Curve, ponti e viadotti

Anche oggi come ieri tutte le scuole di Maccagno resteranno chiuse. Lo ha deciso il sindaco Fabio Passera. Maccagno rimane isolata dall'Italia: chiusa la ferrovia e la statale 394, è sospeso anche il collegamento via lago Luino-Maccagno. Ci sono novità che riguardano altre due statali, la 34 del Lago Maggiore e la 337 della Valle Vigezzo, che in comune hanno il fatto di essere state interessate da frane ben più gravi, in entrambi i casi con vittime, tutte ticinesi. L'Anas ha approvato il progetto esecutivo per rettificare le tre curve molto strette, e quindi pericolose, in località Sant'Agata, lungo la litoranea del Verbano Occidentale, tra Cannobio e confine di Stato. Il progetto è all'esame per valutare l'impatto ambientale. I lavori – spesa prevista 3 milioni di euro, già disponibili – dovrebbero iniziare in primavera per terminare nell'arco di 6 mesi. Sempre l'Anas, con un finanziamento di 6,5 milioni di euro, ha appaltato i lavori per mettere in sicurezza tutti i ponti e viadotti della statale della Valle Vigezzo.

‘Vogliamo garanzie concrete’

Intanto, in Gambarogno Cleto Ferrari ha inoltrato un’interrogazione con cui chiede “garanzie concrete per evitare che un disastro ambientale annunciato si verifichi”, ma soprattutto “la sospensione del transito di merci pericolose”. Ferrari ricorda i suoi precedenti atti sul tema (2005 e 2016) e la proposta al governo di istituire un gruppo di lavoro “che coinvolga gli enti locali toccati dal problema, gli Uffici federali interessati, le Ffs e altri attori se ritenuti utili ad affrontare la problematica”. Nel frattempo, conclude, “Da allora la tratta ferroviaria è stata potenziata, i convogli merci che vi transitano sono parecchio più lunghi e pesanti e raggiungeranno i 750 metri di lunghezza e le vibrazioni che generano sono nettamente più elevate, considerato anche l’importante aumento di carico e l’aumento della durata di transito”.

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