Locarnese

Locarno, la solidarietà entra in classe

Iniziativa dell'Unicef con gli alunni delle elementari, per dare acqua potabile a diverse scuole in Bolivia

I rappresentanti degli alunni con Julie Arlin
1 dicembre 2018
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«Siamo nella parte fortunata del mondo, ma ci sono bambini come noi che vivono in zone meno fortunate. Aiutarli è bello e divertente». Sono i commenti di alcuni alunni (Lela, Roberta, Indro, Noemi, Simone Federico, Stefan e Maya) delle scuole elementari di Locarno, istituto impegnato nell’iniziativa dell’Unicef “Settimana delle stelle”. Il gruppo di allievi si è presentato di fronte ai giornalisti per spiegare quello che sta facendo.
Le elementari cittadine, con le tre sedi – Saleggi, Solduno e Monti, per un totale di 536 iscritti – hanno organizzato il 26 novembre scorso una corsa sponsorizzata da genitori, parenti e amici. Una colletta che ha portato a promesse di donazioni per ottomila franchi. Giovedì 13 dicembre, dalle 17, sarà invece proposto un concerto natalizio nella chiesa S. G. Battista a Solduno. Infine, venerdì 14 dicembre, sul piazzale della sede dei Saleggi, verrà allestito un mercatino natalizio con prodotti diversi realizzati dagli alunni con l’aiuto di docenti e genitori. Obiettivo: raccogliere fondi da devolvere all’Unicef che con l’iniziativa “Settimana delle stelle 2018” vuole portare acqua potabile nelle scuole di alcune regioni rurali della Bolivia e nella metropoli di El Alto. Lo slogan – ha ricordato nel corso della conferenza stampa di ieri Julie Arlin, madrina Unicef dal 2012 – è “i bambini per i bambini”.
“La settimana delle stelle” è alla sua 15esima edizione e in questi anni oltre 100mila bambini hanno raccolto 6,2 milioni di franchi. Nel 2018 partecipano settemila bimbi in Svizzera e a Zurigo verranno premiate le idee migliori.
La direttrice dell’istituto scolastico cittadino Elena Zaccheo, affiancata dai docenti Anna Zaninelli e Fabio Dondina, ha espresso gratitudine all’Unicef «per l’opportunità che ci è stata offerta. Aiutare gli altri è aiutare se stessi».
In qualche modo tutti gli alunni sono stati coinvolti e hanno imparato in classe l’importanza dell’iniziativa Unicef: «Chi non ha l’acqua potabile si ammala – ha spiegato una delle alunne –. È una cosa preziosa e non va sprecata».

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