Locarnese

Durante il controllo spunta il coltello

Da oggi a processo alle Assise criminali di Locarno (a Lugano) un 45enne che nel marzo scorso minacciò degli agenti e tentò di fuggire

27 novembre 2018
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Omicidio intenzionale tentato e ripetuto (subordinatamente lesioni personali gravi tentate e ripetute), violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari (ripetuta), ripetuto furto (in parte tentato), ripetuto danneggiamento e guida in stato di inattitudine.

È il nutrito “carnet” di reati cui a partire da questa mattina a Lugano, al cospetto di una Corte di Assise criminali di Locarno riunita a Palazzo di giustizia, deve rispondere un 45enne cittadino svizzero domiciliato a Lugano. La vicenda che sfocia ora a processo aveva preso avvio il 25 marzo scorso a Riazzino, in occasione di un normale controllo della circolazione. “Normale” avrebbe dovuto essere, ma immediatamente il controllo stesso si trasformò in qualcosa di molto diverso e decisamente più movimentato. Il conducente tentò infatti dapprima di aggredire, minacciandolo con un coltello da caccia, l’agente della polcomunale di Locarno che ne stava verificando le generalità. Poi, stando alla ricostruzione dei fatti diramata dagli inquirenti nelle ore immediatamente successive agli eventi, minacciò anche altri agenti presenti sul posto e tentò infine di darsi alla fuga. Ma il tentativo non andò in porto, perché l’esagitato venne bloccato e ricondotto alla calma grazie all’intervento di agenti della polizia cantonale. Non solo: durante l’operazione un agente fu costretto ad esplodere un colpo di pistola d’avvertimento.

Stando all’atto d’accusa firmato al termine dell’indagine dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, gli eccessi ascritti al 45enne non si limitano a quanto avvenuto quel giorno di marzo, ma riguardano anche altre situazioni. Infatti, il periodo durante il quale sarebbero stati consumati i vari reati da cui l’uomo dovrà cercare di difendersi in aula va dal 15 settembre 2017 al 25 marzo 2018. Presidente della Corte di Assise criminali sarà in questo caso il giudice Amos Pagnamenta, spalleggiato dai giudici a latere Manuel Borla e Luca Zorzi.

Nell’occasione, ha informato il Tribunale penale, non è prevista la presenza degli assessori giurati. Come detto, il lavoro d’indagine è stato coordinato dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che sosterrà pertanto nell’aula del Tribunale penale il lavoro di pubblica accusa. Sull’altro fronte avremo invece l’avvocato di Locarno Chiara Bianchetti, che ha assunto la difesa dell’imputato. Il processo durerà con ogni probabilità più di un giorno.

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