Locarnese

‘La Tui vada ai Comuni’

La richiesta di Gordola al governo per la Tassa sugli utili immobiliari

14 agosto 2018
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Lo scorso 24 aprile, con una lettera aperta, Brusino Arsizio ha chiesto al Cantone di rinunciare a incassare parte della Tui (tassa sugli utili immobiliari), lasciandola ai Comuni, per i quali è un’importante fonte d’entrata. Successivamente (il 9 maggio) Ascona ha scritto al governo, associandosi a Brusino Arsizio. Ecco uno stralcio della missiva firmata dal sindaco Luca Pissoglio: “In particolare, ritenuto l’importante avanzo d’esercizio di circa 80,4 milioni di franchi (conseguito dal Cantone nel 2017, ndr), riteniamo che la richiesta di rinunciare ai proventi della Tui per gli anni 2016 e 2017, riversando ai Comuni la metà di quanto guadagnato dalla tassazione delle compravendite immobiliare, sia assolutamente giustificata”.

Al coro si unisce ora una terza voce, quella del Municipio di Gordola, che lo scorso 17 luglio ha spedito uno scritto al Consiglio di Stato, per sostenere pienamente le richieste dei primi due Comuni, viste le confortanti e positive notizie relative all’andamento delle finanze cantonali. “I Comuni – spiega il sindaco Damiano Vinguta a ‘laRegione’ – hanno sempre svolto la loro parte, facendosi carico di compiti travasati da Bellinzona e delle relative spese, cercando di conseguenza di contenere le proprie uscite, per non pesare troppo sulle spalle dei propri cittadini-contribuenti in un periodo per nulla semplice”.

Una situazione che non è solo di Gordola; anche Ascona ultimamente ha dovuto trovare nuove soluzioni e forme di risparmio, magari anche con qualche doloroso taglio, per evitare risultati eccessivamente negativi. Una “spending review” (esame delle spese per migliorare il bilancio) che è tuttora in corso.

In attesa del progetto Ticino 2020

Il riversamento di costi e compiti ai Comuni, stando al parere del Municipio di Gordola, non è stato controbilanciato dal Cantone: “Ci hanno pure tolto la Tui, che rappresentava per gli enti locali ticinesi un’importante fonte d’entrata – conclude Vignuta –. Ora, a fronte di una situazione finanziaria cantonale tornata florida prima del previsto, ci si potrebbe aspettare un riconoscimento verso la politica comunale degli ultimi anni, fatta di un contenimento delle proprie spese e di un accollarsi di quelle cantonali, ma senza un reale potere decisionale. Tutto questo in attesa del progetto Ticino 2020, che, nelle intenzioni, dovrà riequilibrare flussi finanziari e decisionali fra Comuni e Cantone”.

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