Locarnese

Facce da Festival

In un libro edito da Salvioni 221 splendide immagini catturate dai fotografi ufficiali della rassegna negli ultimi 25 anni

(Ti-Press)
4 agosto 2018
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Un Maurizio Nichetti che scherza con l’obiettivo e un Anthony Hopkins di un’intensità straordinaria, caricata da un bianco e nero che valorizza il suo viso maturo. Susan Sarandon quasi intimidita, con una mano fra i capelli come a schermirsi, lei, stella internazionale fra le più brillanti. O Karima Adebibe, di una bellezza totale, consapevole, in un primo piano che pare dipinto, tanto è dolce. Poi Toni Servillo e Giovanni Allevi, Bruno Ganz incuriosito e Camille Rutherford divertita, Depardieu riflessivo e Giancarlo Giannini sorpreso in penombra con l’eterna sigaretta in mano. Visi, volti, ritratti, situazioni. Pezzi di storia; del Locarnese, prima che del Festival che da 71 anni lo rappresenta. Ma ne bastano 25 – quelli ripercorsi nel libro in sella a 221 fotografie – per dare la “grana” del foglio su cui è scritto questo grande romanzo di cinema che è la rassegna del Pardo. 

“Fotofestival”, pubblicato da SalvioniEdizioni, è un grande lavoro fatto della sensibilità non comune dei fotografi ufficiali del Festival che rispondono ai nomi di Marco Abram, Loreta Daulte, Pablo Gianinazzi, Samuel Golay, Massimo Pedrazzini, Gabriele Putzu, Carlo Reguzzi e Sailas Vanetti. Professionisti e rappresentanti di una categoria che di passione ed emozione, per suscitarne, deve vivere.

Ed è stata una selezione difficile, a tratti dolorosa, quella che ha portato a isolare i “pochi” scatti fra le decine di migliaia che hanno costellato un quarto di secolo di Festival. Quelli prescelti, come sottolineato dal presidente Marco Solari (autore della prefazione, unico testo presente nel libro) sono ognuno una narrazione che l’autore racconta nel rapidissimo volgere dello scatto. Narrazioni, soprattutto, dell’essere prima che dell’apparire. Lo ha detto Gino Buscaglia cogliendo la vera particolarità della pubblicazione: «Locarno è l’unico dei grandi festival che ha una spiccata dimensione umana; per il pubblico e anche per gli ospiti, che si sentono liberi di esprimere sé stessi, al di là dell’ufficialità ». Anime, dunque, che ci parlano, e che ci permettono di conservare sine die gli attimi che racchiudono. Di «competenza e professionalità» ha parlato anche Niccolò Salvioni in rappresentanza della Cittàche considera “Fotofestival” «l’espressione di un ricchissimo contesto culturale legato alla creatività».

Nato su progetto grafico dello Studio Daulte e stampato appunto da Salvioni arti grafiche (rappresentate da Massimo Gabuzzi) il libro è in vendita alla Magnolia in Largo Zorzi a Locarno e in tutte le librerie del cantone, a 25 franchi.

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