Locarnese

Porto Gambarogno, 'basta con le false informazioni'

Il Municipio prende posizione sulla raccolta firme. 'Se passa il referendum, per la costruzione faremo capo a ditte estere'

Ti-Press
20 luglio 2018
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È un “argomentario intriso di false informazioni” quello che, secondo il Municipio locarnese, il movimento 'Per Gambarogno' sta utilizzando per convincere i cittadini a firmare il referendum contro il credito suppletorio di 4,5 milioni destinato alla realizzazione del porto di Sass di Sciatt, come deciso dal Consiglio comunale lo scorso 25 giugno.

Un credito che, fa presente l'Esecutivo in un comunicato stampa, “non concerne più il progetto del Porto come tale, neppure la sua ubicazione, ma solo la parte di credito mancante per riprendere e completare i lavori facendo capo a ditte locali”. Il credito a suo tempo concesso nel 2013 autorizza il comune “a realizzare il progetto che, contrariamento a quanto tentano di far credere i promotori del referendum, non è più in discussione”.

L'Esecutivo ribadisce poi che lungo la litoranea “non esiste alcun altro posto migliore per costruire un porto di queste dimensioni”. Anche le tariffe, decise dal Consiglio di Stato nell'atto di concessione, non saranno “esorbitanti”, ma stabilite “con i medesimi parametri applicati negli altri porti del Lago Maggiore”. Inoltre si libereranno “diversi posti” nei porticcioli comunali esistenti, “che saranno assegnati prioritariamente alle piccole imbarcazioni di domiciliati, a costi estremamente favorevoli”.

E poi la stoccata finale: “Se il referendum dovesse avere successo, il porto sarà comunque costruito; si cercheranno soluzioni per contenere i costi facendo capo a ditte estere, a tutto discapito delle ditte ticinesi”. 

 

 

 

 

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