Locarnese

Una raccolta di firme per la cappelletta abbattuta a Gordola

‘Vogliamo la perfetta ricostruzione filologica’, scrivono Brenno Borradori e Francesca Martella, richiamando le modalità di ripristino della Fenice di Venezia

(Il prima e il dopo, febbraio 2018)
9 luglio 2018
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Gordola, mappale 832, zona “Schiena dell’asino-Ponte Asciutto”. Nell’ambito dei lavori di cantiere per un complesso residenziale, lo scorso febbraio (cfr. 'laRegione' del 28.2.2018) una ruspa abbatté una cappelletta votiva, salvaguardando il solo dipinto ivi contenuto e aprendo alle prevedibili ire dei gordolesi. Una raccolta di firme è stata aperta in questi giorni (i formulari sono ottenibili scrivendo a sognalibro@bluewin.ch).

L’iniziativa si deve al Gruppo di sostegno per una ricostruzione filologica della cappelletta, che in un comunicato firmato da Brenno Borradori e Francesca Martella R. definiscono la demolizione “sciagurata ed illegale” denunciando “l’assoluta mancanza di sensibilità nei confronti delle antiche testimonianze storiche”. L’idea del Gruppo è che “l’unica soluzione effettivamente percorribile e degna di supporto sia quella di una perfetta ricostruzione filologica della cappelletta”, dunque una ricostruzione nei minimi dettagli “tramite un intervento conservativo della parte residua costituita dal dipinto e una ricostruzione del manufatto con le misure, le proporzioni e con l’impiego di materiali e tecniche tipici dell’epoca”, con riferimento all’approccio adottato per la ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia.

Borradori e Martella ricordano l’esistenza di uno “specifico Master in conservazione e restauro alla Supsi” grazie al quale giungere “al risultato di restituire alla popolazione una importante ed amata testimonianza del territorio costruito e di riportare la dignità civile in questa vicenda”.

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